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AMERICAN BEAUTY regia di Sam Mendes

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     8 / 10  08/03/2008 18:12:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse criticabile per una certa stereotipizzazione della famiglia borghese americana media, il film d'esordio di Sam Mendes (5 Oscar) travolge però per la sua narrazione brillante e per la capacità di scovare e sintetizzare i malesseri e le contraddizioni della middle class attanagliata dalla necessità del business, dalle convenzioni e del rifiuto all'anonimato. Lo scontro generazionale è aspro e infarcito di menzogne: la capacità di dialogo e confronto è totalmente andata perduta e genitori e figli vivono in un'incomunicabilità assoluta tra le mura della stessa casa. Un'evento imprevisto, scuote il mediocre Lester fino a riaproppiarlo della sua identità dispersa in una vita coniugale sciapida e insoddisfacende. La morale non è però, come qualcuno ha sostenuto, che il matrimonio è la tomba dell'amore; piuttosto Mendes sottolinea come l'esigenza del dover essere socialmente appariscenti che lega l'uomo al materiale ad averci totalmente privato di quella genuinità e di quel libero arbitrio che garantiscono il proprio soddisfacimento personale. Ottimi Kevin Spacey e Annette Bening, in particolare quando i toni virano alla commedia, mentre Mena Suvari più che l'incarnazione della morbosità maschile è la perfetta icona delle occasioni amorose perdute, che riecheggiano dal passato in memoria di una giovinezza che non c'è più. Film importante destinato ad essere ricordato a lungo.