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MEMENTO regia di Christopher Nolan

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JOKER1926     8 / 10  25/01/2009 02:03:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra i film della nuova "era" cinematografica (ovvero quella del 2000) si ritaglia (in una fantomatica classifica) un posto importantissimo, quasi primario "Memento" di Christopher Nolan.

Il film (forse è inutile dirlo!) si estranea in modo perentorio, solenne dalla massa, dal solito prevedibile, a volte irritante, filone cinematografico recente …

In questo film bisogna lodare la regia per le sue "tecniche", montaggio anomalo, dinamica superba (siamo quasi ai livelli di "Mulholland Drive del Maestro Lynch), attori bravissimi , fotografia quasi impeccabile e simbologie "Lynchane"…

E' difficile "svellere" difetti a "Memento", ovviamente in un "disegno" del genere qualche piccola forzatura, "leggerezza" da parte della regia può scappare, ma nel complesso…
I pregi invece sono moltissimi, innanzitutto (come accennato) sul piano tecnico c'è poco (o meglio niente) da obbiettare, sul piano concettuale si sfiora la celebrazione del delirio (ovviamente in senso positivo!)…

La trama di "Memento" è sicuramente esplicita, "povera" , essa è la "base", il "terreno" della "battaglia" ultrasensoriale ideata con magnetismo e cinismo dal regista Nolan.
La trama dunque vuole come protagonista un giovane che cerca di vendicare la moglie (stuprata ed uccisa…), la strada per la vendetta è (usando un eufemismo) in salita…
Il ragazzo ha un grosso problema, la sua memoria è stata "distrutta" durante quell'episodio drammatico…
In pratica Leonard non riesce ad "immagazzinare" per lungo tempo le informazioni, i concetti e in modo quasi beffardo dimentica tutto…
Il suo "repertorio" concettuale è rappresentato da fotografie e da scritte tatuate sul corpo.
(i tatuaggi risultano essere ovviamente una nota molto positiva del film, lo spettatore in alcuni frangenti sarà totalmente suggestionato..!)

Il montaggio, la struttura delle sequenze come detto fa a botte con la "normalità" e spinge lo spettatore in una "ordinata" confusione, in pratica le sequenze si dividono e percorrono due strade "parallele", le scene in "bianco e nero" rappresentano il passato, le scene a colori sono quelle attuali.
La prima scena è in pratica l'ultima, la scena terminale è la prima, il tutto va a ritroso..!
Il regista introduce sulla scena un numero "mirato" di protagonisti, oltre al "baluardo" Leonard il regista spiana la strada ad altre icone (indubbiamente particolari, ben costruite… complimenti alla regia) come quella dello sbirro e della ragazza del bar…

La dinamica, i personaggi ricordano in modo "passivo" quelli di "M.D", anche in questo film il regista (come il Maestro David) si diverte a "distruggere" i canoni della logica per poi "idealizzarne" una personale che si impernia su nozioni e sistemi teorici particolari quasi al limite del possibile…

Leonard è una figura ermetica, in essa si intersecano "flash", ricordi, "spezzoni" di presunta, ipotetica vita vissuta…
Ovviamente per "afferrare" divinamente il tutto bisogna prestare solenne attenzione, concentrazione al film.
Leonard cerca di ricostruire, "mitizzare", "formulare" l'impossibile, l'assurdo e in modo "grottesco", "forzato" riesce a raggiungere il suo "sogno" nato dal suo "incubo" (ovvero dalla morte della moglie)…
Ma il film è un "mosaico" da "comporre"… i flashback aiutano lo spettatore a "varcare" la "corteccia" confusionaria di pensieri e allucinazioni di Leonard…
Il nostro protagonista "progetta" addirittura personaggi non veri, "falsi" come Sammy…
L'uomo "ritardato" mentale vive con la moglie che in seguito morirà…
Da questo "concettuale presupposto" nasce, si definisce l'immenso ovvero il "limitato" immenso del protagonista…
In pratica Leonard si "incarna" in Sammy, la moglie di Sammy è la moglie di Leonard…
Lo stupro potrebbe (secondo alcune curate elaborazioni e interpretazioni) un falso scenario indispensabile nel "sondare" il "cosmo" mentale di Leonard.
Leonard "cura" la moglie con le siringhe, (la donna dopo l'ipotetico stupro non è morta!) (ritorna utile il discorso dello sbirro sulla moglie che in effetti non ha il diabete), alla morte della donna (dovuta ai medicinali) "nasce", "scatta" prepotentemente nella mente del protagonista "il senso" della vita, ovvero il tutto ha vita nella morte, nella morte del fantomatico assassino della donna che in effetti non esiste! (la morte della moglie di leonard è rappresentato in senso "parallelo" bisogna sostituire i protagonisti nell'episodio di Sammy è il tutto sarà chiaro!)…
Dalla trama si riesce a capire che l'icona di John è falsa, non esiste nessuno…
In pratica questo "assassino" non esiste, si tratta di una "celebrata" fantomatica immagine creata e "manipolata" dalla mente di Leonard.
Il tutto, il succo del discorso si ricava dalla trama…
Se Leonard ha subito questo trauma non può arrivare all'assassino…
Il protagonista non conosce,(occhio alla sequenza della doccia, Leonard è a terra senza forza… come fa ad individuare il killer, è praticamente impossibile!)non può conoscere l'assassino e ovviamente è facile prevedere che il tutto sia nato dalla mente di Leonard in seguito alla morte della sua amata.
L'assassino una volta scappato dall'abitazione non è individualizzabile, ma Leonard gli dà una "sembianza" e la sua mente "frastagliata" lo distruggerà in modo drammatico, cinico, in modo quasi beffardo…
I suoi "consiglieri" (la donna del bar e lo sbirro) pongono le proprie basi "criminali" , di interessi personali sulla povera ma potenzialmente "ricca" mente del protagonista…
Ma alla fine il tutto và nettamente a sfavore dello sbirro, Leonard in modo rocambolesco riuscirà ad eliminare una serie di "John G." è sotto alcuni aspetti porta (in modo temporaneo si capisce!) a termine il suo "disegno" di sangue, di vendetta…
Nell'ultima sequenza (ovvero nella prima scena "traslocata" alla fine della pellicola) importante è il flashback che vede la coppia felice, serena insieme è forse il vero riepilogo…
Occhio al tatuaggio…
Leonard ha ottenuto la sua vendetta è si rilassa (il tatuaggio è il "certificato")…

In "Memento" i "rami" della concezione sono le fotografie…
Il tutto è stato "costruito" in modo superbo, quasi impeccabile dalla regia, micidiali alcuni passaggi, come detto il montaggio regala emozioni più uniche che rare!
Il regista dunque ci regala, confeziona per il pubblico un viaggio nella "parziale", ma paradossalmente "infinita" mente di un uomo che non dimentica di ricordare…
(il film comunque a volte si perde, si specchia nel "quadrato" teoretico retorico che non sarà apprezzato in toto da qualche attento ed esigente spettatore…)

"Memento" è un "puzzle" dell'incertezza, siamo su un "bastimento" che barcolla ma che "lotta" per "sopravvivere"…
La mente confusionaria del protagonista ha recato nelle menti degli altri confusione, dinamica intrecciata che trova esaltazione monumentale nella terminale distruzione fisica e mentale di specifici individui.
Alla fine di questo viaggio è essenziale, doveroso porre alla Regia le meritatissime lodi…
In questo convulso, rocambolesco, grottesco, assurdo, beffardo, insolito, magnifico film non mancheranno scene apocalittiche come quella dell'inseguimento…
Inoltre la regia "cuce" nel suo film diverse simbologie che vanno di conseguenza a collegarsi con la metafora principale…
Esempio…
Nell'ultima parte del film il protagonista vestirà in modo "tangibile", visibile i panni di Sammy nell'ospedale…
Il tutto significa che Sammy è lo "scudo" di Leonard, in pratica Leonard "usa" Sammy per trattare il suo problema…
Per non parlare delle ottime inquadrature del film (occhio alla scena dei proiettili)…
"Memento" è un film che merita molto, in Italia c'è stata una cattiva distribuzione, pubblicità…
Ma il film (anche se in parte sconosciuto) riesce (almeno in qualche caso) a confrontarsi superbamente con i "puzzle" di David, la sfida sul piano metaforico è compromessa ma la partita per il resto è abbastanza equilibrata…
Detto in modo più sintetico "Memento" è un mezza "perla" cinematografica che "sbalza" fra vari generi…
Film di genere Drammatico, Thriller…

"Memento" con più tensione, suspense e con "sbocchi" pragmatici (stile "Allucinazione Perversa") poteva puntare alle posizioni dominanti della Cinematografia, ovvero alle posizioni terminali che celebrano fastosamente la perfezione e l'originalità…