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CARAVAGGIO regia di Derek Jarman

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Guy Picciotto     10 / 10  13/12/2007 12:30:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabilmente il suo capolavoro, la storia per Jarman è un museo fatto di zombi, dove tutti posano per l'avvenire e non vivono il presente, dove ogni presente è già trascorso, ecco la necessità quasi ontologica dei salti temporali, Caravaggio nella Roma papalina pedofila di fine '500, caravaggio trasposto nel 900 mentre una tv è sintonizzata su una partita di calcio, Caravaggio che gioca con le macchine moderne, simulacri vezzeggiati dall'idolatria consumistica. Questo umanesimo dei trapassati, spettri dei gesti tramontati, ogni storia è storia dell'arte, soltanto al linguaggio è concesso di simulare il presente, misurando nel ritmo l'armonia e la vertigine del divenire, che si è contemporanei solo in quanto modelli di un affresco, e che il nostro valore non è altro che la quotazione e il ripensamento estetico di questo o quell'opera. Sul piano visivo, Jarman eccede nella fotografia abbacinante, insostenibile, fissare morbosamente l'obbietivo sul frigidaire mortuario, un trattato sulla putrefazione dei morti ancora viventi, ci sono attimi davvero folgoranti di ottenebramento, certi sfondamenti nel verde scuro malato in putrefazione fanno impallidire, siamo di fronte senza dubbio ad un Sommo