tarr97 7 / 10 25/05/2019 19:58:18 » Rispondi altro bel horror di Bianchini incentrato sulle leggende popolari friulane, stavolta l'atmosfera provinciale,il dialetto,la religione, il mercato di Aquileia, gli antichi tomi della biblioteca ci ricordano per certi versi gli horror di Avati (in particolar modo Zeder e L'arcano incantatore) il giornalista Max Londero indaga sulla sparizione del Professor Dal Colle e si ritroverà ad indagare su un vecchio dipinto del 1500 con disegnata su' una misteriosa mano bianca, da cui partirà un indagine che lo condurrà fino a uno sperduto paesino del friuli dove avrà luce un male antico da troppo tempo nascosto. nel suo secondo lungometraggio Bianchini pur avendo sempre una crew ridotta all'osso riesce sempre a dimostrasi bravo nel inquietare e nel affascinare. la bellezza vera è propria del film sta nel suo essere amatoriale e quindi anche molto documentaristico.
scene o dettagli estetici particolari : la testa di capra nella biblioteca, le statue dei putti, gli antichi libri , il demone legato nel carretto, il dipinto (palese citazione alla casa dalle finestre che ridono), le impronte bianche delle mani, gli abitanti del villaggio con le zampe di capra e le maschere.