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MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO regia di Daniele Luchetti

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Invia una mail all'autore del commento Silly     7 / 10  07/07/2009 10:11:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima parte eccellente, ovvero l'infanzia e l'adolescenza di Accio. Il suo sentirsi diverso dai membri della sua famiglia e dai coetanei, la sua esasperante ricerca di certezze, punti fermi, ideologie, vengono raccontate perfettamente. Perchè le idee sono le idee. Eh già... "Un'idea, un concetto, un'idea, finchè resta un'idea è soltanto un'astrazione... Se potessi mangiare un'idea, avrei fatto la mia rivoluzione...", cantava qualcuno nel '74. Magari ci poteva anche stare questo brano, vista l'ironia. Ecco cosa mi ha lasciato un po' perplessa. Nella prima parte, appunto, mi sembra che ci sia, sono riuscita a coglierla. Quel sarcasmo naturale nelle famiglie sgangherate, che cela l'insofferenza, la rabbia e il senso di ingiustizia che vive palesemente Accio. Il rapporto tra i due poli opposti, Accio e Manrico è vero e piuttosto tipico tra fratelli. L'ho sentito molto come un qualcosa che conosco bene. La seconda parte del film, devo dire, mi ha un po' annoiato. L'ironia dell'inizio è evaporata chissà dove e ll tutto mi è sembrata confuso e frettoloso . Peccato. L'ultima scena, quella dell'occupazione delle case, ha risollevato la mia attenzione e il finale mi è sembrato appropriato.


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Nel complesso è un buon film che si perde ad un certo punto per concludersi degnamente. Sinceramente è un vero peccato, poteva risultare un ottimo lavoro.
Nota negativa per quella faccia di bronzo di Scamarcio. Non riesco proprio a capire cos'abbia di così tanto speciale quel ragazzo mono espressivo. Di occhi belli ce ne sono a bizzeffe in giro, magari con una potenza comunicativa maggiore.
Su tutti la supremazia iterpretativa di Germano, ragazzo con talento e anche bello a mio parere. Per cui... Scamarcio, ma va, va...