Febrisio 8½ / 10 19/02/2012 14:53:37 » Rispondi Strange Circus è quell'orgia di colori che vive nell'animo. Qui il rosso fa da padrone, e il proprio boia che la distingue, in verità il più umano che ci sia, è anche il più spietato.
Il film è diviso sostanzialmente in tre parti; la prima meravigliosa, la seconda e la terza son entrambi belle, ma l'ultima è anche fastidiosamente una sceneggiata. Il tutto è un insieme di metafore, messaggi, messi lì da leggere e interpretare per lo spettatore che in realtà non sa dove andrà a parare, se non che non lascerà scampo ai protagonisti. Il tipico barocchismo che descrive le scenografie, di cui ricorderò sempre il corto piano sequenza in cui la madre
entrando in casa, chiama Mitsuko, gira lo sguardo, corre nel corridoio dalle mille luci gialle, fluttuando con le inquadrature, scopre il padre e la bambina.
cala lo spettatore in un mondo, oltre che stupendo, personale e psicologico. Questa storia, questa "Sad Song" armoniosa, quasi di una fisarmonica provenzale, ma immensamente malinconica, che sin dall'inizio dello spettacolo al declino della situazione, mette in atto l'incomprensibile urto tra le contraddizioni del mondo degli adulti e l'innocenza di chi crede in loro; "Papa spesso parlava di ciò che era bene per noi, quindi immaginai che ciò che faceva fosse un bene per me", coincide con quell'estenuante messaggio di disagio giovanile, di film in film, da parte di Sion Sono verso gli spettatori.
Strange Circus è sicuramente un film che non nasconde anche i suoi lati negativi, dal volutamente troppo esagerato e spesso troppo estetico, ma che dall'altro lato ti incanta nella sua bellezza e destrezza.