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LE VITE DEGLI ALTRI regia di Florian Henckel von Donnersmarck

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kenpegawillzac     9 / 10  21/12/2010 21:35:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Delicatezza! E' questo il termine che mi viene in mente alla fine della visione del film.
La trama del film infatti non è propriamente originale. La storia della spia, infatti, che ascoltando il nemico finisce per allearsi con lui è infatti già vista da varie parti. E in questi casi si corre il rischio di voler strafare. Lo spiato di turno finisce per fare discorsi epici e di somma retorica e l'ascoltatore non può che convertirsi inesorabilmente. Qui invece ciò non accade.
Lo scrittore (lo spiato) è semplicemente un uomo. Scrittore certo ma pur sempre un uomo. E colui che ascolta finisce per legarsi a lui semplicemente perchè ascolta le storie di una persona normale...che finisce per riempire la sua vita, anch'essa normale anche se un pò vuota! Tutto in maniera estramamente delicata.
Anche il finale...


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A parte la storia dei due protagonisti il film è anche una storia di denuncia...del socialismo in questo caso delò socialismo e della censura estrema e più in generale della stupidità umana qualsiasi forma e nome essa prenda!
E' la storia di una donna, attrice certo ma pur sempre donna e quindi normale, con le sue debolezze...e non per questa va condannata. Tuttalpiù va condannato chi avendo anche la forza e la possibilità sceglie di schierarsi al comodo potere. O va condannato chi sfruttando la sua posizione di autorità governativa...

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Gli eroi non esistono. Persone normali che cercano di fare del bene a volte e raramente invece si! Il film sembra volerlo sottolineare!
Da vedere assolutamente piccoli/grandi gesti che possono cambiare le vite delle persone e possono permettere di continuare a sognare.