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LE VITE DEGLI ALTRI regia di Florian Henckel von Donnersmarck

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Requiem     10 / 10  15/06/2008 11:18:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo film dell'esordiente Florian Henkel Von Donnersmark è di impressionante livello.
Il regista dice di essersi rinchiuso negli archivi per 2 anni e di aver studiato qualsiasi notizia sull'argomento.
Il risultato è a dir poco straordinario: Il film è un appassionante melodramma spionistico che qualche volta ricorda addirittutura alcuni capolavori degli anni '70 americani (come il cinema di Pollack, o quello di Pakula) e il paragone con lo spione Muhe e L'Hackman di "La conversazione", viene spontaneo.

Il regista, in questo esordio memorabile, usa il genere Thriller per raccontare la Germania degli anni '80 e la Stasi, la polizia segreta che spiava tutto e tutti. Il ritratto che ne fa è desolante e viene riassunto dall'espressione di Ulrich Muhe, in una delle interpretazioni più convincenti intense e commoventi degli ultimi anni.
L'attore morto a 54 anni lo scorso anno, pare visse sulla propria pelle una situazione simile e rispose "ho ricordato" alla domanda su come si fosse preparato al personaggio . Qusto spiega la sua impressionente bravuta in "le vite degli altri".

Convincente tutto il cast, anche Kock (che poi ci ha riporovato nel 1000 volte inferiore "Black Book" di Paul Vehroven) e la Gedeck.
Ma il film, dedicato nello splendido finale al protagonista, inconsapevole di essere stato un vero e proprio simbolo, è merito dello straordinario talento di un esordiente poco più che trentenne.


In definitiva un film folgorante e splendido, premiato, giustamente, ovunque. Sidney Pollack eveva pensato addirittura di farne un remake sull'America del Patriot Act.
TIGER FRANK  07/10/2008 19:20:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Volevo informarti che da oggi anche tu come me sei un caso di strabismo critico !!!!!
Entrate anche voi nel giro altrimenti siete proprio AUT!