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LE VITE DEGLI ALTRI regia di Florian Henckel von Donnersmarck

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8 / 10  03/01/2008 13:36:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante opera cinematografica tedesca giustamente vincitrice dell'Oscar.
Ambientato sul finire del regime socialista della Germania Ovest (dalla metà degli anni '80), il film è uno sguardo attento, consapevole e critico sul "mondo delle dittature", sulle conseguenze di un regime totalitario che mina le basi di qualsivoglia vivere civile ..ma è anche un viaggio nell'io profondo di un uomo convinto degli ideali portati avanti con rigidità dal suo Paese, asservito al potere e strumento dello stesso ma che alla fine subirà una vera "rivoluzione" interiore vivendo "la vita degli altri" (non a caso quella di due artisti, emblema del pensiero libero).
Alcune sequenze sono davvero ben fatte, perfette per mostrarci la solitudine del solerte agente della Stasi (tra tutte quelle con la prostituta) ed al contempo per raccontarci la sua presa di coscienza (i primi stralci delle conversazioni non trascritte) che lo induce a titubare sulla reale fondatezza delle regole istituzionali connesse al proprio ruolo ..certo non tutti i passaggi sono perfetti, qualche forzatura narrativa per incasellare avvenimenti altrimenti difficilmente avvicinabili (vedi l'incontro al bar o l'incidente con l'auto), ma ciò rimane del tutto trascurabile in un quadro d'insieme fluido ed omogeneo, senza pause e con un intenso crescendo d'emozioni che si può avvertire in maniera tangibile suoi volti dei protagonisti ..il finale è struggente ma induce anche a riflettere sul passaggio tra passato e futuro in cui, inevitabilmente, bisogna chiudere alcune porte per aprirne altre, pur nella assoluta consapevolezza di un necessario spazio di continuità che rappresenta poi la base per proiettarsi con forza verso un nuovo avvenire.
Davvero ottime le interpretazioni di tutto il cast, con una menzione particolare per il protagonista Ulrich Muhe, capace come pochi di esprimere sentimenti estremi, contrastanti con tanta abilità e convinzione ..di buon livello anche la regia del giovane Florian Henckel Von Donnersmarck, palesemente vicino alle tematiche trattate.
Uno dei migliori film europei della scorsa stagione cinematografica ..imperdibile!