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LE VITE DEGLI ALTRI regia di Florian Henckel von Donnersmarck

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ferro84     7 / 10  13/11/2007 00:49:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quando ci si avvicina a un film tanto blasonato c'è sempre la paura di rimanerne delusi.
Ci troviamo al cospetto del più classico dei film europei, intimista e psicologico, con messaggio politico, roba far strappare i capelli dall'entusiasmo ai critici del nostro paese.
Un film vecchio nello stile e nel linguaggio, con una svolgimento convenzionale senza nessun tocco particolare, teatrale e letterario, da una sceneggiatura che è un incrocio di 1984 (IL TRADIMENTO FINALE SEMBRA QUASI UNA CITAZIONE) e L'Insostenibile legerezza dell'essere di Kundera.
Caratterizzato da interpretazioni fenomenali, il film comincia abbastanza lento con alcune lungaggini francamente noiose ma necessarie.
Superati i primi 40 minuti cominciano ad affiorare le tematiche portanti, i personaggi escono allo scoperto e gli avvenimenti cominciano a scuotere lo spettatore assopito.
In un finale splendido si conclude questo gioiello retrò bell'esempio di cinema ma non un capolavoro