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LE VITE DEGLI ALTRI regia di Florian Henckel von Donnersmarck

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Vegetable man     10 / 10  20/08/2007 19:28:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sono accostato a questo film, il più celebrato ed incensato della stagione, con ragionevole ritardo. Ragion per cui c'era il notevole rischio di partire prevenuto.
Invece "Le vite degli altri" cattura lo spettatore di per sè, grazie a personaggi di spessore come se ne vedono pochi negli ultimi anni, ed a una sensazione diffusa di malinconia, il cupo grigiore dell'esistenza a ridosso della cortina di ferro, che tiene conto anche delle luci, oltre che delle molte ombre. Tutto ruota attorno a Ulrich Mühe, autore di una straordinaria interpretazione. L'agente della Stasi che interpreta è combattuto tra il perseguimento di un ideale senza più molto riscontro nella realtà, e l'empatia con la sorte delle persone che controlla.
Molti si sono chiesti quale giudizio esprime il film sul regime comunista. Come i grandi film, penso che quello di von Donnersmarck sia tutto fuorchè retorico, ragion per cui non ci tiene ad ostentare un giudizio univoco, ma parte dal basso, dalle persone che effettivamente vivevano il clima del periodo, per tracciare un quadro di Berlino tanto struggente quanto intenso, ed in definitiva ammantato di quella luce che hanno solo i capolavori.