maremare 8 / 10 18/04/2007 12:03:06 » Rispondi Come ne ‘La conversazione’ di Coppola, un uomo senza una vita campa intercettando quella degli altri. L’incontro con una vitale coppia d’artisti sarà fatale. L’amore, la passione delle idee, la cultura e l’arte, tutto ciò negato e represso nella tetra DDR, daranno un senso alla sua esistenza. Vivrà attraverso la coppia che ascolta, identificandosi con l’Altro fino alle estreme conseguenze. Un bel film, la cui unica pecca sembra rappresentata da una sceneggiatura lacunosa nella motivazione che porta ad un cambiamento così radicale il protagonista del film. Rimane comunque notevole la descrizione della violenza psicologica di regime, dell’avidità del potere che alimenta, amoralmente, sé stesso e del prezzo che deve pagare chi, sia esso un funzionario del partito,un intellettuale eversivo o un’attrice brillante, un proprio codice morale lo possiede. ‘La vita degli altri’ (finalmente un titolo italiano azzeccato) è magistralmente interpretato e rappresenta l’ esordio folgorante di un regista dall’indubbio talento.
Lot 18/04/2007 12:14:40 » Rispondi ottimo, in effetti anche a me l'unica pecca è parsa quella...
in effetti.. difficile anche pensare che, visto il tetro clima, ci fosse chi facesse innocenti scherzi, suonando i campanelli come uno spensierato adolescente.. :)
jodieposter 19/04/2007 12:22:20 » Rispondi Giacchè ci siamo mi svelate un altro particolare che mi sfugge?
Dato che l'impronta si trova sull'ultima pagina del rapporto (o così mi pare): - Wiesler ha completato rapporto subito dopo aver trafugato la macchina? - ha lasciato l'impronta in un secondo momento (volontariamente)? - involontariamente? - qualcos'altro
Possibile che dall'ispezione non si accorgano del nascondiglio? La Stasi non andava di certo per il sottile e al semplice passaggio era ben evidente che l'asse era sollevata...