Filman 7 / 10 17/06/2020 13:18:02 » Rispondi Un bell'esordio, un dramma di spionaggio coinvolgente, con squarci stilizzati e bicromi, che sembrano richiamare un'estetica antica, e silenzi annichiliti, che rendono tutto estremamente tragico. Peccato che un soggetto interessante non renda altrettanto interessante DAS LEBEN DER ANDEREN (Le Vite degli Altri). Quella che vediamo è la classica macchietta europea per il pubblico americano, una versione semplificata del cinema europeo, infarcita di paroloni, dialoghi tronfi e improbabili, risvolti positivi e favolistici, tutti elementi che sicuramente emozionano e non tolgono dignità al racconto ma che altrettanto sicuramente hanno stufato per la loro banalità e il loro reiterato utilizzo. L'atmosfera sovietica, seppur parzialmente internazionalizzata, e l'originalità della trama giocano un ruolo chiave in un film altrimenti troppo facilone e sdolcinato. Bisognerebbe chiedersi quanto sia adeguato rovinare il nostro neorealismo, quello europeo, pur di smerciarlo all'intero Occidente. Non deve stupire che a parlare della depressione della Germania dell'Est sia stato Florian Henckel von Donnersmarck, un regista elitario e aristocratico della Germania dell'Ovest.