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ROSSO COME IL CIELO regia di Cristiano Bortone

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amterme63     7½ / 10  06/02/2014 22:41:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel film che racconta le esperienze di un bambino diventato cieco, all'interno di un istituto per non vedenti di stampo conservatore-autoritario nell'irrequieta Italia di inizi anni '70.
Il vero protagonista del film è il mondo infantile, di cui si celebra la fantasia, la forza vitale, la creatività, la voglia di esprimere, creare, scoprire. Gli attori-bambini di questo film sono veramente bravi e spontanei e ci fanno sentire bene la magia di quel mondo, di cui noi un po' tutti proviamo nostalgia.
L'ambiente del collegio è quello più adatto su cui impostare anche il discorso universale del contrasto libertà-imposizione (vedi il capolavoro "Zero in condotta" di Jean Vigo). "Rosso come il cielo" è certamente molto più tradizionale rispetto a Jean Vigo, forse troppo. Si utilizza in partenza un protagonista "dotato", speciale, non uno qualsiasi (stratagemma tipico per portare lo spettatore dalla propria parte ideologica), si indulge un po' sui buoni sentimenti (non poteva mancare anche l'amore fra bimbi), con tanto di canonica vittoria finale.
A parte queste "forzature" (anche se si tratta in ogni caso di una storia vera), il tema trattato è sempre dei più attuali e mai bisognerebbe scordarsi di come sia ingiusto tarpare le ali, togliere la libertà, comprimere l'iniziativa e la fantasia di chiunque, soprattutto di un bambino. Quindi ben vengano film su questi temi, soprattutto se ben girati e recitati (molto bravo e convincente l'attore che recitava il direttore "cattivo").
"Rosso come il cielo" si pone in qualche maniera nel filone "nostalgico" dell'Italia solidale e libertaria come solo nei primi anni '70 nella sua lunga storia lo è stata. L'iniziativa di solidarietà di categorie sociali organizzate oggi sarebbe inconcepibile. Lo stesso risultato lo si potrebbe ottenere adesso solo con una campagna di stampa o televisiva, quindi non più tramite esseri umani ma attraverso media di comunicazione di massa (visto che noi attualmente viviamo in epoca postmoderna).
E' anche un film "ottimista", che insegna a inseguire i propri progetti e le proprie idee con coraggio e ribellione, senza rinunce o compromessi. Realizzarsi e vivere come si sogna è possibile, basta volerlo, nonostante tutte le difficoltà o le limitazioni.