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CORRENDO CON LE FORBICI IN MANO regia di Ryan Murphy

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hghgg     5½ / 10  04/03/2014 16:19:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bizzarro, quantomeno, esordio come regista cinematografico per Ryan Murphy, già autore della serie televisiva Nip&Tuck (che non mi fa impazzire) e successivamente a questo film, sempre nell'ambito dei serial televisivi, dell'orrido Glee e dell'altalenante American Horror Story.
Questo primo film per quanto mi riguarda conferma per prima cosa la scarsa abilità come regista cinematografico di Murphy (confermata poi dall'orrido mangia prega e quel che è) e per seconda cosa i notevoli difetti e le grosse lacune nel caratterizzare i personaggi e nel maneggiare il grottesco (fanno eccezione in pratica soltanto buona parte della seconda stagione di AHS e piccole parti della prima).

Il film è tratto dalle memorie del protagonista ed è una storia vera, già di per se tanto grottesca da superare qualunque finzione cinematografica. Poi Murphy ci mette del suo, facendo scivolare il film nell'ambito del puro genere grottesco, un po' (tanto) di black-comedy e la solita auto-ironia Murphyana che a volte riesce e a volte no. E poi se sei un genio, o almeno uno che sa fare bene il suo mestiere (se sei un genio però è meglio) il grottesco lo fai tuo, lo modelli e ne fai nascere dell'arte; Murphy non è un genio e nemmeno sa fare troppo bene il suo mestiere in fondo, quindi si incarta nel grottesco e non ne esce più, lo rende fastidioso. Non si prende sul serio, come sempre nelle opere di costui, ma questa volta non può essere un'ancora di salvataggio per un film che pecca sotto troppi aspetti.

Ad esempio la caratterizzazione dei personaggi, quasi tutti poco riusciti. Murphy ha la dote incredibile di rendere una grande maggioranza dei suoi personaggi assolutamente irritanti, poco coinvolgenti, poco divertenti, mal caratterizzati o ibridi che non vanno da nessuna parte senza contare la forte dose di grottesco in cui di solito sono immersi, in particolar modo in questo film, cosa che li rende inutilmente sopra le righe, banalmente originali e davvero sfiancanti. Ci sono delle eccezioni nei personaggi di Murphy ma non in questo film. Poi la sceneggiatura e dialoghi confusi che risentono immancabilmente nella pessima gestione degli elementi grotteschi e black-comedy uniti all'aspetto drammatico della vicenda. Continue situazioni bizzarre, "surreali" che non vanno da nessuna parte ma nemmeno sanno catturare e affascinare ma finiscono anzi soltanto con l'annoiare anche se dirette tutto sommato discretamente. Giusto un paio di situazioni divertenti e un vago senso di miglioramento nel finale forse perché ero assuefatto dalla follia di bassa lega di quei caratteri che vorticavano davanti alle riprese di Murphy.
Nel complesso già meglio le interpretazioni anche se nessuno degli attori da esattamente il meglio di se in questo film. Forse la migliore è Evan Rachel Wood pur non trovandoci davanti a chissà quale prova recitativa. E poi Jill Clayburgh perché la classe non è acqua (all'epoca di questo film, nei suoi ultimi anni, era appena tornata a recitare in teatro con eccellenti risultati), anche se mi sono chiesto spesso: ma che diavolo ci fa una come Jill Clayburgh in 'sta roba di Ryan Murphy ? L'unica risposta che mi sono dato è che ha assicurato per il futuro a Murphy un'eredità importante nella persona di Lily Rabe, una delle poche ad aver veramente nobilitato un lavoro di Murphy, per la precisione "American Horror Story:Asylum". A parte questo, il tizio nel 2006 per questo film si è trovato tra le mani un'attrice come la Clayburgh ed è riuscito a sfruttarla maluccio e parliamo di una che in passato riuscì da sola a rendere validi film non proprio favolosi.
Poi c'è quella faccia da tonno di Joseph Fiennes, altro tizio che ritroveremo nella serie horror di Murphy e altro esempio di fedelissimo del regista dopo il passaggio (ovvio...) di consegne madre-figlia tra la Clayburgh e la Rabe. Joseph Fiennes è un attore decisamente pessimo ragazzi, inespressivo e irritante al massimo. E c'è Guinet Paltrov che a dire il vero quando fa ruoli più stralunati e folli mi vien da apprezzarla di più, anche in questo film, anche se in generale la ritengo un'attrice mediocre. L'unica cosa è che pensare a Joseph Fiennes e Guinet Paltrov insieme in un film mi ha fatto passare un brivido gelido dietro alla schiena, chissà perché...
Anche Brian Cox non si esprime esattamente al meglio e l'attore protagonista, semi-sosia di Kevin Bacon, è insopportabile.

Non è un film particolarmente brutto, è solo un film confuso e poco riuscito nei suoi intenti grotteschi e ironici/auto-ironici. E io continuo a dire che l'unica cosa che mi sia mai piaciuta davvero di Ryan Murphy è "American Horror Story:Asylum".