Vlad Utosh 10 / 10 12/04/2017 17:27:08 » Rispondi Cult anni 90 purtroppo legato alla tragica scomparsa di Brandon Lee sul set; il suo Eric Draven fu una sorta di icona sacra per molti ragazzi del periodo, fra cui il sottoscritto. Le ambientazioni oscure e gotiche permeate da quella pioggia, che non vuole saperne di smettere, sono realizzate egregiamente – l'abitazione di Eric e Shelly, la chiesa con annesso cimitero curate nei dettagli – e fanno da perfetto sfondo, insieme alle ottime musiche, per le tristi vicende delle povere vittime di un mondo crudele dove tutto appare distorto, dark e con un degrado che dilaga inarrestabile. Il film è ricco di citazioni e aforismi che nella realtà apparirebbero ricercati, ma in quel contesto e in un personaggio riuscito come Eric non stonano affatto, anzi, sono diventati parte integrante del cult
il celebre "non può piovere per sempre" o "vittime, non lo siamo tutti?" tanto per citarne un paio
. Anche i cattivi, capeggiati da un Michael Wincott davvero in parte e sempre con grande stile, sono entrati prepotentemente nell'immaginario collettivo. Bravo il regista Proyas, realizza belle inquadrature panoramiche e certe scene sono pregevoli e ispirate
vedi la morte di T-Bird e successiva comparsa del simbolo del corvo infuocato
altresì sa mantenere sempre un ottimo ritmo alla pellicola. Il film oggettivamente non è da dieci- naturalmente ci sono pecche, come una trama in fin dei conti molto semplice e ripetitiva nella sua esecuzione – ma è una di quelle pellicole che mi sono rimaste dentro fin dalla prima visione, quelle che rivedi sempre volentieri e in cui il lato soggettivo è quello a prevalere.