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LUDWIG regia di Luchino Visconti

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  17/10/2008 16:06:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'opera mastodontica, sfarzosa, in cui risalta una cura formale "abbacinante" (nella quale nessun particolare è lasciato al caso) volta a trasmettere l'immagine di una bellezza estetica come modello di vita: quel modello di vita tanto inseguito e anelato dal re di Baviera, ma avversato ed esorcizzato dalla mediocrità degli uomini, inveteratamente ottenebrati dalla loro ottusità e dalla loro bassezza. L'esistenza di Ludwig si pone come paradigma di una tensione artistica non circoscritta e fine a se stessa, ma assoluta e totalizzante, in quanto congiunta ad una volontà estrema che sente come non più bastevole il circondarsi di capolavori, perchè animata dal desiderio ardente di rendere la quotidianeità, la vita stessa un capolavoro.
Visconti descrive superbamente la parabola discendente di questo personaggio unico (e a mio avviso molto "nietzschiano", soprattutto nel confronto con Wagner), la cui volontà di potenza verrà sopraffatta dalla meschinità degli uomini, soprattutto di quegli artisti che hanno immolato la propria natura per il mediocre conformismo borghese.
ULTRAVIOLENCE78  18/10/2008 20:10:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Refuso: quotidianità, e non ovviamente quotidianeità.