wooden 8 / 10 05/04/2010 23:48:21 » Rispondi Non è certo un capolavoro, ma neppure si merita di essere così snobbato, quindi aggiungo un punto a quello che sarebbe il mio voto reale.
Stracult sull'america marcia tutta acido e marciapiedi sudici, filmato nell'anno in cui stava sostanzialmente "nascendo" il rock (1966) con due apparizioni di Ginsberg e Burroughs (!!)
Indispensabile per tutti gli amanti di psichedelia/droghe/film particolari/anni '60, ergo un anno fa l'avrei considerato un filmone, adesso che 'sto decennio tutto utopie sogni infranti e giovanotti figli di papà che fumavano l'erba m'ha un pò smaronato e l'ho rivalutato in negativo, non posso vederci più nulla di fantastico neppure in questo film, che comunque rimane molto strano e da vedere.
Chi non digerisce film strani e sconnessi ne stia alla larga, che un pò è risultato noioso anche a me, in certi punti, nonostante duri solo un'ora e venti. Lisergico, anche troppo.
wooden 05/04/2010 23:50:04 » Rispondi mi son riscordato l'avvertimento sul P.o.' Vabè
Gabo Viola 29/10/2011 14:24:17 » Rispondi Ciao wooden, anche a me non garba tanto il movimento happy flower power, credo comunque che molte delle sue icone trascendessero e sovvertissero proprio questo modo semplicistico di vedere le cose. Penso solo alla epopea personalissima e tragica di Morrison o anche Frank Zappa che in pieno 1968 fece uscire "We're only in it for the money" la più bella presa per il cùlo delle banali e melense melodie pacifiste del periodo. Qui poi in chappaqua abbiamo Burroughs, uno dei massimi geni letterari del '900, ginsberg sul quale non mi esprimo e COleman che con "Free Jazz" andrebbe annoverato tra i più radicali innovartori della musica tutta. Un ponte tra le moderne istanze europee di Stockhausen e Luigi Nono e la musica afro americana. Nel senso: questi qui erano quelli veri non i freakettoni rincogliòniti che sparerei volentieri anche io!