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IL SALARIO DELLA PAURA regia di William Friedkin

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Angel Heart     9 / 10  18/05/2010 19:33:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Remake personale del capolavoro francese di Clouzot, "Vite Vendute". Il film maledetto di Friedkin, che costato 22 milioni di dollari riuscì ad incassare appena la metà della somma spesa, in parte a causa della distribuzione nelle sale quasi contemporanea di "Guerre Stellari" ed in parte per la solita incapacità del pubblico di cogliere la genialità di un'opera cattiva e scomoda al momento giusto. Un vero peccato, dato che il film in questione è senza ombra di dubbio uno dei migliori lavori del regista. La trama dice tutto:
quattro banditi (un rapinatore, un banchiere, un killer ed un terrorista), quattro anime perdute sputate in un poverissimo e desolato paesino dell'America Latina, hanno la possibilità di riscattarsi quando viene offerta loro una missione kamikaze in cambio di denaro: trasportare attraverso 200km di giungla - a causa dell'incendio di un pozzo petrolifero, unica vera fonte di occupazione del villaggio - due camion carichi di marcia nitroglicerina, che dovrebbe essere in grado di fermare il disastro. Non avendo nulla da perdere - a parte la vita, diventata ormai insignificante - i quattro accettano. Inutile dire che la missione sarà praticamente impossibile, date le pessime condizioni climatiche e le alte probabilità di morte certa. Una scossa, un movimento brusco, e si salta per aria.
In assoluto una delle opere più ambiziose e riuscite di Friedkin, che ci trascina in un viaggio agli inferi senza precedenti, meno introspettivo rispetto all'originale di Clouzot ma decisamente più crudo e spettacolare. Azzeccata la scelta di dividere il film in due parti: ad un'ottima prima parte che fa da introduzione ai personaggi, alle loro vicende ed ai motivi che li costringono a rifugiarsi nel paesino sudamericano (ottimamente rappresentato dal regista in tutta la sua miseria, sporcizia e squallore) se ne aggiunge una seconda decisamente più avventurosa, allucinante e folle, che vede i protagonisti nel loro viaggio correre disperatamente sul filo del rasoio (e noi con loro) quando si trovano di fronte ad ogni sorta di ostacolo immaginabile: strade tortuosissime, buche, pioggie torrenziali, alberi sgretolati, passaggi senza uscita, tutti fattori in grado di cambiare le loro sorti in un'attimo. Ed ovviamente, i nervi dello spettatore vengono messi a dura prova in ciascuna occasione.
Un film tesissimo, angosciante, senza un'attimo di tregua, efficacemente fotografato e interpretato da quattro attori perfetti per i loro ruoli (sopratutto il mitico e compianto Roy Scheider, R.I.P.) bravissimi nel dare vita a dei personaggi credibili e realistici, uomini comuni dal destino già segnato.
Ad accompagnare l'intera vicenda, le stupende quanto bizzarre musiche elettroniche dei Tangerine Dream, "inadatte ma perfette", capaci di suggestionare e di creare un'atmosfera quasi da film horror (come Coppola per Apocalypse Now o Mike Oldfield per Urla Del Silenzio).
Alcune sequenze sono da pura antologia, una su tutte il disperato tentativo di far passare i camion attraverso un fiume in piena sopra un ponte mobile sul punto di cadere a pezzi. Un'esperienza cinematografica unica e fondamentale che non si fermerà nemmeno nel finale, negativissimo e beffardo più della pellicola originale.
In conclusione, un capolavoro semisconosciuto da riscoprire al più presto. In America giustamente comincia a rifarsi strada. Con questo film, Friedkin si conferma un regista di gran talento. Peccato che in molti non l'abbiano capito.


P.S. Mi chiedo come sia stato possibile girare un film in condizioni pietose come queste, dovrebbe essere un modello per aspiranti cineasti. La rivolta popolare è da maestro, realissima. Guardate la TV e vedrete.
Complimenti alla crew.