Riesgo 6 / 10 25/01/2004 21:34:54 » Rispondi Il film "Lost in translation" della Coppola presenta un soggetto interessante; un film che tuttavia non ha il coraggio di uscire del tutto dall'iperrealismo americano alla reality-show. Il richiamo felliniano non l'ho ben capito?!! Se la Coppola con le scene della "Dolce Vita" vuole fare pubblica dichiarazione d'amore nei confronti del surrealismo all'italiana, passi pure, se intende suggerire al pubblico una sorta di legame tra i due modi di fare cinema, è sulla strada sbagliata. Le riprese sono in ogni caso molto buone così come la colonna sonora, il cui ruolo va al di là della semplice cornice situazionale. La fotografia dà alcuni buoni risultati ma la sceneggiatura lascia davvero a desiderare: in alcune scene gli stereotipi culturali si sprecano e una comicità che ricade a tratti nel filone ormai vieto della risata da hamburger e patatine ne fanno un film un po' troppo stucchevole. Mediocre.