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L'AMORE TRADOTTO regia di Sofia Coppola

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     8 / 10  19/09/2006 17:15:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In mano ad una simile figlia d'arte doveva uscire un bel film quasi per forza, in particolare un prodotto di fattura alquanto pregevole e preziosa, con una fotografia splendida ed atmosfere da sogno.
I personaggi di Bill Murray (con la solita faccia sconsolata) e Scarlett Johansson (come al solito meravigliosa ragazza) si ritrovano entrambi in una situazione di totale disorientamento, in una Tokyo tanto strana quanto frenetica e diversa e la cui eccentricità viene evidenziata ogni giorno dal comportamento dei suoi abitanti e l'impossibilità di comunicare con essi (bellissima, ed in questo caso l'aggettivo è proprio quello giusto, la scena in cui Murray seduto in taxi si sveglia, si stropiccia gli occhi e guarda Tokyo illuminata, stupito come un bambino).
Tralasciando Anna Faris che incarna un personaggio, anche se poco presente, per stupidità e strampalatezza molto simile a quello di Scary Movie (confessando apertamente di puzzare di sudore in maniera terribile), interessante la figura della ragazza nel fiore degli anni eppure già sposata, e confusa sulla sua reale condizione, confusa dalla difficoltà di comunicazione con suo marito e di capire il reale scopo di essere lì, che trova sfogo nella figura di Murray, dopotutto anche lui incredulo davanti agli ossequi di giapponesi che fanno appello alla sua fama in cui non crede neanche più lui.

La trama non sarà un granché, finale se vogliamo scontato, ma non è allo svolgimento reale dei fatti che punta il film: trattasi di una pellicola dai toni e ritmi lenti e riflessivi, tendenti all'introspezione, che gioca più sugli effetti visivi e sonori (bellissima la musica) che sulla trama, sui colpi di scena o quant'altro. Una storia d'amore "raffinato" e disinteressato, senza scene di sesso nè di nudo, non si vede neanche un bacio, solo tanti abbracci: l'amore non di chi si innamora, ma di chi trova nell'altro la possibilità, che sta alla base dell'uomo, di comunicare, di trasmettere idee, informazioni e soprattutto sentimenti.