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LOLITA regia di Stanley Kubrick

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Mauri206     10 / 10  19/11/2007 04:57:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'interrogativo finale del mio predecessore è pienamente legittimo. Non esiste nel film alcun riferimento piu' o meno esplicito che possa ricondurre alla tanto disgraziata malattia, che mi schifa solo nominare per il rispetto che ho del regista e per una delle sue primissime e quantomai validissima opera. Il motivo poi per chi guarda il film e' anche lampante. Inizia con il drammatico epigolo della storia, subito abbiamo il colpo di scena e nelle successive 2 ore e mezza la trama limpida e perfetta si evolve in maniera così naturalmente consequenziale che alla fine lo spettatore e' assolutamente incapace di giudicare ed anzi non puo' far altro che concludere che Humbert non poteva fare a meno del delitto era l'unica soluzione l'unica via d'uscita possibile. E poi non dimentichiamoci che la vicenda a livello temporale nel film inizia con la semplice casualita' di un erudito professore universitario in cerca di un posto letto in una localita' del Ohio dove era stato chiamato per delle conferenze. Nulla di piu' normale, non ci sono situazioni preesistenti tutto nasce e muore sotto i nostri occhi, il regista non da nulla da intendere se non il microcosmo che rappresenta. Il film e in bianco e nero ma questo microcosmo appunto è colorato da 4 personaggi umanamente ed estremamente convincenti nei loro difetti ma egualmente positivi nel loro ambito. Poi come non sorridere di fronte alle gaffe della madre (mitica la scena dell' improvvisa foto in giardino) o alle finzioni del commediografo che riuscivano cosi' bene in quanto Humbert cosi immerso nella sua passione se le beveva alla grande. Oh come non intenerirsi di fronte ad Humbert che legge una poesia a Dolores ed evince da talune sue intuizioni una di lei inedita dote intellettiva, compiacendosene. Si lui piu' di tutti era stato colpito dalla sua bellezza, ma solo lui ha desiderato estrapolare da Dolores anche qualcosa di piu'. Al contrario del ricco e brillante commediografo interessato sostanzialmente solo dal suo aspetto e al suo diventare attricetta da collezzionare. Per quanto riguarda gli interpreti infine tutti ottimi, imprescindibili dai personaggi e genialmente scelti da Kubrick sopratutto per Sue Lyon prima volta sullo schermo.