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PATTY, LA VERA STORIA DI PATTY HEARST regia di Paul Schrader

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Angel Heart     6½ / 10  09/09/2012 01:02:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cronache di Patty Hearst, figlia del ricco imprenditore George Hearst, che nel '74 venne rapita dall'Esercito di Liberazione Simbionese (SLA) come prigioniera di guerra; all'inizio spaventata e torturata, rimarrà poi affascinata dalle ideologie dei suoi rapitori e in seguito convinta (con il lavaggio del cervello) ad unirsi al loro gruppo gettando nella disperazione l'opinione pubblica; questo fino al suo arresto avvenuto il 18 settembre 1975.

Il film di Schrader (in realtà uno dei suoi minori) funge da semplice e superficiale documentario su ciò che avvenne in quel periodo, e si limita a riportare gli eventi tramite gli stati d'animo della protagonista (un'ottima Natasha Richardson) che qui viene dipinta praticamente come una vittima e basta (non a caso il film è tratto dalla sua stessa biografia).
Fermo restando che sull'accaduto ognuno è libero di pensarla come vuole (io per primo non credo che la Hearst si fosse "convertita" alla guerriglia solo per paura o sottomissione, anzi, credo che abbia usato questo espediente proprio per salvarsi il cùlo dopo l'arresto) sul "biopic" di Schrader c'è da dire che funziona bene solo nella prima mezz'ora concentrata sul rapimento e le pene fisiche/mentali patite dalla protagonista. Dopo il "passaggio", il tutto, sebbene non manchi di tensione e di un pizzico di curiosità, diventa piuttosto approssimativo e didascalico; a questo punto l'interesse dello spettatore cala inevitabilmente perchè si ritrova davanti a fatti ed avvenimenti che o succedono troppo in fretta o vengono totalmente omessi.
E' un bel film per carità, e gli attori svolgono un lavoro veramente egregio (da citare Ving Rhames nella parte del capo del gruppo); solo non rimane impresso a lungo, sì perchè alcune cose vengono spiegate, ma altre rimangono campate per aria o sviluppate in maniera troppo sbrigativa (in particolare tutta la seconda parte).

Non male, ma se si è interessati al caso, "Patty" di Schrader andrebbe tenuto buono solo come ultima spiaggia.