NotoriousNiki 7 / 10 24/05/2014 16:20:30 » Rispondi Un western talmente mite che non sembra uscito proprio in quel periodo dalle mani di Peckinpah, sta giusto in mezzo tra i suoi 2 film più brutali, 'Cane di Paglia' e 'Voglio la testa di Garcia', una boccata d'ossigeno d'umanità si può definire, un inno al naturalismo tra balli e rodei, uno sguardo commosso sulla condizione umana e sul riscatto della dignità, anche perchè è bene sottolineare che sotto quella scorza rude e un po rozza il suo cinema è profondamente umanista. Dannatamente crepuscolare, il progresso si fa largo e le vecchie tradizioni si illudono utopisticamente di resistere al tempo, regia distratta, anche un po compiaciuta con tutti quei ralenti che si insinuano nel ritmo del film, ma poetico a raffigurare le immagini di armonia rurale, a seguire i movimenti del cane, a staccare sullo sguardo di un bambino.