Dom Cobb 8 / 10 11/02/2019 19:18:45 » Rispondi Due studenti universitari uccidono un loro amico nel loro appartamento; non avendo il tempo di disfarsi del cadavere, in vista di una cena con invitati fra i quali i parenti del defunto, decidono di occultarlo in un mobile nel salotto e attendere che la serata si svolga in completa naturalezza. Fra gli invitati c'è anche un loro ex professore... L'esordio di Alfred Hitchcock nel cinema a colori è anche uno dei pochi lavori del suo periodo d'oro a non godere di particolari affetti, sia da parte della critica che da parte del pubblico; la critica più comune che sento è che si tratta di un esercizio di stile fine a sé stesso, una sorta di pezzo teatrale filmato più che un film vero e proprio, con una trama e dei personaggi delineati in maniera molto labile. Sarà anche vero, ma visto il risultato, non vedo granché di cui lamentarmi: non saremo ai livelli del miglior Hitchcock, ma stiamo comunque parlando di un prodotto più che valido. La trama in sé, in effetti. è quanto di più classico si possa trovare, almeno se si prende in considerazione il repertorio hitchcockiano: c'è un cadavere nascosto e stiamo a vedere quanto ci vuole prima che qualcuno se ne accorga, apposta o per sbaglio. Ma a rendere il film speciale è proprio nella sua realizzazione, un unico, gigantesco virtuosismo registico che molti potrebbero trovare inappropriato, ma che personalmente ritengo un principale motivo di fascino: se oggi molti pensano che registi come Inarritu siano dei geni per aver inventato la tecnica della ripresa unica dall'inizio alla fine, con tanto di montaggio "nascosto", si da il caso che Hitchcock questa idea la utilizza già qui, in un film di oltre settant'anni fa, e la porta all'estremo.
Ogni inquadratura dura non meno di dieci minuti, e non voglio immaginare quanto sia stato difficile per gli attori dover memorizzare un così gran numero di battute da azzeccare tutte la prima volta, alle difficoltà di organizzare i vari gruppi di persone che si vengono a creare e i vari ostacoli logistici. Da notare, inoltre, l'utilizzo di un fondale dipinto che cambia gradualmente, non solo nella chiarezza del cielo, ma anche nelle luci della città e nella forma delle nuvole, per di più sotto gli occhi del pubblico.
Non sono sicuro del perché Hitchcock abbia deciso di farlo proprio con questo film e solo con questo; forse ha a che fare con l'ambientazione unica nell'appartamento, anche se una situazione simile si ripeterà nel successivo "Il delitto perfetto". In ogni caso, funziona a meraviglia e basta questo a rendere il film un tesoro per qualsiasi appassionato di cinema. Ma per fortuna non è l'unico motivo: abbiamo infatti un Technicolor sgargiante e acceso e delle interpretazioni da brivido, soprattutto da parte del solito, affidabile James Stewart. Inoltre, a dispetto della tecnica insolita, Hitchcock riesce in ogni caso a infilare il suo inconfondibile tocco.
Notevole la ripresa in campo lungo con il mobile in primo piano, mentre la cameriera sparecchia gradualmente, toglie la tovaglia e fa per rimetterci dentro i libri ignara della presenza del cadavere.
Certo, il risultato non è completamente privo di difetti
I tagli da un'inquadratura e l'altra sono un po' troppo evidenti e a metà film c'è un vero e proprio stacco da un piano intero a un primo piano di James Stewart, anche se da quel che ho letto pare fosse impossibile evitarlo per ragioni tecniche.
e la suspense, seppur presente in particolar modo nella seconda parte, non arriva ai livelli dei migliori film del maestro; ma rimane un esperimento in gran parte riuscito, sorretto tra l'altro da una sceneggiatura di ferro, che nonostante la trama esile sforna una serie di serrati dialoghi, del genere che oggi non se ne sentono più. Vorrei menzionare un ultimo aspetto del film, ossia la traduzione italiana, che in effetti stravolge un po' il significato generale della storia.
Nella versione originale, l'omicidio era premeditato, poiché i due studenti volevano provare le teorie in cui loro e il professore credono inscenando una sorta di delitto perfetto. Nella versione italiana, invece, viene detto che l'uccisione è avvenuta in seguito a una lite e dunque si tratta di omicidio preterintenzionale.
Personalmente, ancora non posso dire se l'una o l'altra versione mi paiono migliori o peggiori,
Alla fine, in entrambe le versioni i due studenti utilizzano delle teorie strampalate per giustificare il loro gesto, dunque risultano in ogni modo delle figure assolutamente e inequivocabilmente negative. Il messaggio è chiaro in tutti e due i casi.
ma posso dire che il movente e le spiegazioni filosofeggianti che vengono messe in campo nel corso del film rimangono delle panzane impossibili da prendere sul serio, dunque nel grande schema delle cose non conta più di tanto. Semmai mi sento di lamentarmi della mancanza di rispetto nei confronti della versione originale, di cui sotto certi aspetti la traduzione italiana tradisce lo spirito, anche se non di troppo. Dunque, a conti fatti, e col senno di poi, "Nodo alla gola" forse non rappresenta uno dei migliori thriller del maestro, ma è senz'altro uno dei più godibili e scorrevoli, complice anche la breve durata. Si ha la sensazione che si tratti di una specie di prove generali per le meraviglie che Hitchcock serberà per il decennio successivo, il suo periodo di gran lunga più fruttuoso.