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NOTTE E NEBBIA regia di Alain Resnais

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     9 / 10  26/12/2012 21:39:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo, più importante, più coraggioso, più potente documentario sui campi di concentramento, girato a soli 10 anni di distanza dalla fine della Guerra.
Straordinaria la sceneggiatura di Jean Cayrol, poeta francese egli stesso reduce dell'internamento nel campo di Mathausen-Gusen, che si esprime con un commento fuori campo tristemente efficace nel raccontare gli orrori della deportazione e dello sterminio: un fenomeno - vuole a ragione sottolineare Resnais - che fu ben più di un genocidio, ma una vera e propria follia criminale contro l'Umanità. Troppo spesso si tende ad identificare la storia delle stragi naziste dei lager con quella della persecuzione degli Ebrei, e di proposito non si parla mai di Shoah o di Olocausto.
Il confronto fra presente e passato emerge sempre con forza, e alle carrellate della cinepresa che riprende una realtà odierna finalmente tornata a colori, si alternano le terribili immagini in bianco e nero dell'epoca. Ma l'apparente lontananza di quei tempi è solo un'illusione.
"La Guerre s'est assoupi, un oeil toujours ouvert. Il y a nous qui regardons sincèrement ces ruines comme si le vieux monstre concentrationnaire était mort sous les décombres, qui feignons de reprendre espoir devant cette image qui s'éloigne, comme si on guérissait de la peste concentrationnaire, nous qui feignons de croire que tout cela est d'un seul temps et d'un seul pays, et qui ne pensons pas à regarder autour de nous, et qui n'entendons pas qu'on crie sans fin."
E' Impossibile restare indifferenti di fronte a questo monito finale. Un grido contro il negazionismo, un urlo disperato a mantenere viva la memoria, a non dimenticare, a non lasciare che Notte e Nebbia offuschino di nuovo i nostri occhi e le nostre menti, lasciando che la Storia si possa ripetere.