caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL VELO DIPINTO regia di John Curran

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Terry Malloy     7½ / 10  11/04/2007 23:15:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
questo film è difficile da votare e da commentare. partiamo dal voto: sette e mezzoperchè? perchè fra dieci e sei la media più o meno è il sette e mezzo. il dieci sotto il punto di vista tecnico ci sta se vogliamo dar fiducia a questo giovane regista, infatti tutto è perfetto, colonna sonora, fotografia, scenografia, regia, interpretazioni, montaggio tutto insomma. il sei se guardiamo alla storia e alla sceneggiatura, quest'ultima è sviluppata malino, infatti si ha l'impressione guardando questo film che tutto succeda in cinque minuti...il film dura due ore, ma i molti avvenimenti che si susseguono dal corteggiamento di Kitty, il matrimonio, il primo periodo, il viaggio in Cina, il tradimento, la crisi, l'arrivo al villaggio, la prima parte al villaggio, la seconda parte di rivalutazione fra i due, l'arrivo dei profughi, le vicende politiche, il finale, il doppio finale (ho dato l'idea?) sembrano accadere in pochi minuti tantochè si ha sempre l'amaro in bocca e non ci si gusta neanche la nuova situazione che già c'è qualcosa di nuovo quasi sempre sconvolgente. una debolezza dello script non trascurabile. la storia mi è venuto da pensare che è un bellissimo, educato, compassato, inglese, poetico, intellettuale, elevato manuale di Banalità, tutto ciò che viene detto sostanzialmente è cosa già sentita e risentita e non aggiunge nulla di originale nello studio della letteratura otto-novecentesca del rapporto uomo-donna. è positiva la rivalutazione di una coppia sempre possibile anche dopo un tradimento in un contesto umano di miseria e morte e sicuramente il regista non ci risparmia un remake stupendo di quel capolavoro di Joffè che è The Mission, infatti al suo interno troviamo un documentario interessante e terribile di ciò che il colera fa e che spesso è sconosciuto a noi, poi si lascia un discreto spazio alla caratterizzazione politica di una Cina realistica con la coerente e bella figura del colonnello. arriviamo ai personaggi principali: lasciando stare i personaggi eccelsamente interpretati dai due migliori attori viventi quali Norton/Watts, vediamo una suora che ha perso la fede e delusa da Dio, ma che va avanti per il senso del dovere: mi aveva lasciato un pò stranito questa ambigua figura che poteva contenere una critica alla santa opra delle suore, ma poi sapendo di un'esperienza simile provata dalla Santa Teresa di Lisieux mi sono ricreduto, infine c'è quello interpretato dal bravissimo Toby Jones che è il più ambiguo di tutti:sembra una brava persona, ma ogni tanto ha qualcosa di inquietante negli atteggiamenti e nelle parole e poi la domanda finale...che ***** ci fa lì?