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LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE regia di Alfred Hitchcock

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Woodman     10 / 10  16/09/2013 23:03:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro intramontabile, diretto dall'Hitch più ispirato, innovativo e creativo di sempre.
Una storia oramai epica, quella della follia d'amore causata da un perverso piano omicida, che porta il grande James Stewart a ricreare sotto ogni punto di vista estetico la misteriosa, sfuggente, intrigante, ossessionante donna di cui si era perdutamente innamorato,

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Un film che possiede tutto e mette in gioco tutto. Abbiamo un'intensa squadra di attori, una regia che ha fatto scuola, l'aspetto arty immancabile (sublimato dai titoli del leggendario Bass), un'indagine psicologica che non perde credibilità neppure 60 anni dopo, un'intrigante montaggio e un intrattenimento purissimo e intelligente.
Herrmann mai così straordinario.
Kim Novak fa paura per quanto è dannatamente bella.
Fa macchia anche la Bel Geddes.

Cinema che ha insegnato, che ha fatto innamorare della settima arte intere generazioni, che non invecchia, che continua a togliere il fiato dopo anni e anni, con sincerità e grandiosità artistica. Un magnifico affresco di volti, azioni e situazioni che non possono essere dimenticati.
Fra le molte scene memorande: il claustrofobico incipit, il tentato suicidio e conseguente salvataggio, la Novak che emerge, rimodellata, dal vapore del bagno, le parti di maggiore impatto visivo (quelle sulla torre) che concludono le due metà del film.

Uno dei grandi capolavori della settima arte, va visto per forza.

Basterebbe vedere questo film, e basta, e rivederlo più e più volte, per capire cosa si intende per Cinema. Regola che può valere anche per Bergman, Peckinpah, Leone, Kubrick e pochi altri.

Perfetto.
elio91  17/09/2013 12:15:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra i pochi altri Fellini e Lynch.
Bel commento comunque...
vieste84  09/10/2013 13:30:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
e Kurosawa!!!
Woodman  11/10/2013 15:02:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kurosawa come Mizoguchi come Ozu.
vieste84  11/10/2013 18:43:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
di Mizoguchi proprio ieri ho visto i racconti della luna pallida d'agosto. Di Ozu a parte viaggio a tokio non saprei cosa vedere più. Kurosawa ha una carriera più lunga, più completa con più capolavori
Woodman  12/10/2013 17:45:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Viaggio a Tokyo" è spettacolare, ma di Ozu ti consiglio i suoi ultimi, ovvero quei capolavori che ho avuto la fortuna di vedere: "Il gusto del sakè", "Fiore d'equinozio" e poi vabbè anche i due "tardi", "tarda primavera" e "Tardo autunno".
Dacci un'occhiata meritano assolutamente, per quel che ho potuto valutare Ozu non ha nulla da invidiare a Kurosawa, e se oggi abbiamo un artista unico e stupendo come Kitano lo dobbiamo in gran parte a lui, il maestro della sottrazione, dell'essenziale sublime.
vieste84  31/10/2013 18:43:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tarda primavera è rinomato, me lo procurerò anche se già so che sarà coi sottotitoli. Cmq pur essendo capolavori, la carriera di Kurosawa è inimitabile, sulla qualità dei film di Ozu non posso espormi più di tanto, ma in quanto a quantità Kurosawa ha fatto film come "angelo ubriaco" "Rashomon" "i sette samurai" "la fortezza nascosta" "vivere" e Ran e manco li elenco tutti se no non la smetto più. Di Ozu i titoli che mi hai fatto son pochi ed ecco perché ritengo Kurosawa superiore non solo a lui ma a quasi tutti i registi
Woodman  01/11/2013 22:39:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vabbè ma solo per la quantità? Io dovrei vedere tutti i film di entrambi per poter esprimermi adeguatamente ma dato che ho visto troppo poco di entrambi mi limito a dire che, e vale per chiunque, se un film è capolavoro può anche valere 10 film.
Insomma, le carriere dei due registi saranno anche diseguali a livello quantitativo, cioè di produzione, ma vogliamo fare un discorso contenutistico? Oppure formale? O ancora ideologico?
Woody Allen ha fatto una marea di film, 50 e rotti, ma non è certo superiore a un Altman o a uno Scorsese. Delle due sono sullo stesso piano qualitativo, essendo ovviamente molto diversi, legati solo dalla nazionalità. Stesso legame che hai deciso di piazzare in prima linea tu, ovvero quello delle origini e tematiche legate al proprio paese (nel caso sopra, il Giappone).
Allen ha fatto capolavori (Un'altra donna, Ombre e nebbia) e operazioni orripilanti (Anything else, To Rome With Love), mentre di Scorsese, pur non annoverandolo fra i preferiti, difficilmente riconosco debolezze e cadute. Eppure ha fatto meno film di Woody Allen. "Toro scatenato" può benissimo compensare l'intera filmografia di Woody Allen, perchè più profondo di tutti i presunti de profundis sfornati dal prolifico occhialuto.
Ecco, magari mi sono espresso male, complice la stanchezza, soprattutto a livello morale, dato che sono consapevole di aver fatto accostamenti non proprio intelligenti ma per cercare di rendermi chiaro.
Alla luce di tutto sto chiasso, perchè UN film di Ozu non può essere all'altezza di 10 film di Kurosawa? Perchè distanziarli così tanto senza averne gustato l'opera completa?
Vediteli tutti, io farò lo stesso, poi ne riparleremo.
vieste84  02/11/2013 17:28:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
asp nno travisare le mie parole, si cmq mi hai fatto capire cosa vuoi dire. Non mi riferivo solo alla quantità, ma al rapporto quantità-qualità.
Su Allen hai ragione, ma io intendevo il rapporto quantità-qualità e non solo la quantità, ci sono molti registi che han fatto trenta e rotti film ma mica mi permetto di dire che potrebbero essere meglio di Ozu dato che questi qui avrebbero potuti farne 100 e non arrivare alla metà del valore di Viaggio a Tokio. Allen è un conto, ma Kurosawa è un altro, un mito del cinema.
Conoscendo i suoi capolavori tra i quali i due super film i sette samurai e Ran e i vari l angelo ubriaco, cane randagio, vivere (di una profondità unica), anatomia di un rapimento, rashomon, la sfida del samurai. l idiota, il trono di sangue, poi dersu uzala, kagemusha e sogni mi risulta difficile che Ozu possa stare sullo stesso livello.
Hai ragione a dire che toro scatenato vale tutto allen ma qui si parla di Kurosawa non del primo che capita, tutti i suoi film sono ammirati da intere generazioni di registi, sia che si tratti di avventura o di azione e sia che si tratti di riflessioni intime. Ripeto che ne vedrò molti di Ozu ma di sicuro dire oggettivamente che un suo film ne vale 10 di Kurosawa è un po esagerato, posso capire che tu sia un fan e per te potrebbe essere vero, ma a livello oggettivo la tua dichiarazione è un po troppo spinta.
Guardali e mi darai ragione...almeno spero. Cmq ne riparlaremo e ad ogni modo trovo la tua risposta un po esagerata o forse sei uscito fuori tema perché mi sono espresso male o hai travisato le mie parole.........
Detto questo concordo che Quarto Potere di Orson Welles un regista che ha fatto film che si possono contare su due mani possa valere mezza discografia di uno come Wilder che ha avuto una carriera molto più lunga ed eclettica.
Mi sto procurando i due Tardi e poi ne riparlerò
elio91  03/11/2013 16:56:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sto giusti recuperando la gravissima lacuna Ozu, però il discorso è molto interessante.
Lungi da me considerare il rapporto quantità indice di qualità, l'esempio di Allen è lampante se lo contrapponiamo a un Kubrick che a un certo punto faceva film ogni morte di papa.
Per il resto i primi che mi vengono in mente capaci di girare solo film eccezionali senza nessuna stortura, e spesso TANTISSIMI film uno dietro l'altro sono Bergman, Fellini, Hitchcock, Bunuel e Kurosawa. Per me è inconcepibile pensare come, specie Bergman e Fellini, siano riusciti a girare uno dietro l'altro una marea industriale di opere strepitose, spesso capolavori in fila.

Sul discorso Ozu VS Kurosawa dico subito che mi sembra un approccio sterile, nel senso che è destinato a non portare a nessuna risposta. Entrambi sono ammirati da folle di cineasti, e poi Ozu ha influenzato Kurosawa eccetera...
Sarebbe come voler dire che Fellini è migliore di Bergman. Potremmo scontrarci per giorni, sarebbe anche divertente ma alla fine inutile. Sono due mostri sacri. E peraltro come succede sempre coi migliori, si ammiravano tutti a vicenda questi personaggi...

elio91  03/11/2013 16:57:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(Parlavo del rapporto quantità/qualità, preciso. Perché per me Kubrick è stato il più grande regista della storia del cinema e lo dico un pò con invidia perché il mio preferito resta Fellini seguito da Lynch e Bunuel)
Woodman  03/11/2013 19:23:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma Scorsese? Dal '76 all'85: "Taxi Driver", "New York, New York", "Toro scatenato", "Re per una notte", "Fuori orario".
E prima ci sono stati "Main Streets" e "Alice non abita più qui".

E non è affatto il mio guru l'italoamericano ghignante, anzi, spesso mi irrita. Ma una sfilza di titoli egregi e talvolta enormi come l'anzidetta, riconosciamolo, è impressionante.

Comunque ricordiamoci ce tutto questo è nato da una mia personalissima considerazione sulla grandezza autonoma di pochissimi grandi registi nella storia, i ci film possono essere presi a modello per capire come si fa il Grande Cinema.
Fellini, Leone, Peckinpah, Bergman, Bunuel, Kurosawa e quei pochi altri non si discutono.
Hitchcock ha avuto inciampi, ma ne hanno avuti anche Cimino, Siegel, Kieslowski, Cronenberg, lo stesso Bergman, il decantato Tarantino etc.
Quindi io non so su cosa misurarmi, odio le classifiche e la matematica sterile applicata alla generalità. Mi misuro su quella che alla fine dei conti è la Storia del Cinema, su coloro che hanno strutturato, poi destrutturato, rivoluzionato significativamente, fatto opere di impatto, capolavori riconosciuti etc. a partire da quella proverbiale "fine dell'Ottocento". E chiaramente su quella che è la mia ideologia.

Non mi contraddico se esprimo il mio amore per la sperimentazione lecita del magnifico Carmelo Bene, e quella non solo estetizzante del geniale Antonioni, che trova eguali di intensità nel contemporaneo Inarritu, unico dichiarato grande cantore dell'incomunicabilità dopo il nostro conterraneo.
E che dire del sommo Bergman? Probabilmente il mio preferito.
O ancora prima, di chi ha plasmato i basamenti, tipo Welles?
O di chi ha dato il via alla corrente indie, ovvero Cassavetes?
E dei grandissimi visionari britannici, Russell, Roeg, Greenaway, Jarman, ovvero coloro che hanno sfondato i confini e le barriere estendendo a tutto tondo la portata comunicativa e strutturale del cinema, fusa con il resto delle arti?
E della rinascita (attraverso la narrazione della decadenza, dello squallore evocativo) dell'est europa con Haneke (un altro creatore di capolavori in fila) e con il provocatore colto e ripugnante Von Trier?
E poi il grande classicismo di Peckinpah, Leone, Eastwood? La loro potenza monumentale, il loro metodo simmetrico e passionale, gli sprazzi di romanticismo e negativismo?
Potremmo estenderci oltre e oltre e oltre, con tantissimi altri Grandi della settima arte, fra costruttori e distruttori, fra codificatori e decodificatori, fra maestri e manieristi, fra sognatori e razionalisti, fra positivisti francesi e romantici tedeschi. Si dipana un mosaico infinito dalle infinite sfaccettature e dagli infiniti rimandi.
Troppo vasto, indicibile come l'essere umano. Ecco perchè il Cinema è quanto di più simile alla verità, a tuttoggi.
Woodman  03/11/2013 19:25:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(La verità pensabile, ovviamente. La mia idealizzata verità, dunque.)
Woodman  03/11/2013 18:59:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No ma ho capito, forse solo adesso, ma ho capito.
E' che sei stato assai potente nel commento ancora prima, e la ragione si evince nel commento ultimo: sei un fan sfegatato di Kurosawa. Ottimo peraltro, è un regista sublime e un maestro universale, e vorrei ribadirlo: anche io non sono molto ferrato sull'argomento Ozu e sulla sua produzione, le mie erano solo ipotesi dovute ad un mio evidente travisamento, figurati, comunque di oggettivo esiste ben poco, e qui potremmo aprire le porte di un discorso ultra millenario ed infinito. L'oggettività risiede nei canoni prestabiliti da qualcuno, e il cinema è un'ennesima forma di illusione, un'illusione che riflette o esaspera o immagini alternative all'illusione che viviamo, immagina la realtà solo pensabile ma non conoscibile, per citare Kant.
Quindi al di là degli aspetti tecnici, della misura epica, dei tentativi di apparire profondi in misura adeguata e non superficialmente nel voler descrivere il troppo dell'inconoscibile umano, posso comunque, per esperienza personale e misera assai, riconoscere la superiorità di Kurosawa, che, sì, si è imposto come il più grande regista giapponese di sempre, maestro indiscusso e quant'altro.
D'altro canto, non sottovalutiamo Ozu, perchè potremmo entrambi ricrederci. Non essere scettico, potresti trovare profondità immani anche nell'opera di Ozu, nonostante non abbia mai raggiunto lo status e gli standard di Akira.
In ogni caso no, non mi è sembrato di esagerare, e preciso che, sebbene possa essere uscito fuori tema, ciò che ho detto lo credo in ogni caso.
"Sogni" e "Vivere" sono la meraviglia, sì.
vieste84  04/11/2013 20:13:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per prima cosa riconosco il tuo lessico forbito e superiore al mio, quasi quasi pagherei qualcuno per dirgli i miei pensieri e farli trascrivere alla perfezione eheh. Detto questo sono un fan di Akira, ma d'altro canto come non esserlo? cmq sono fan alla stessa misura pure di Visconti, Bunuel e Tarkovski che è un altro che ha fatto pochi film ma tutti di livello assoluto.
Ribadisco che non volevo dire che la quantità è indice di superiorità ma bensi l'alto rapporto di capolavori in base ai film prodotti. Cioè uscendo un po fuori discorso andando a finire nel calcio, preferisco fare 20 stagioni al livello di un campione come Paolo Maldini che piuttosto fare 4 stagioni buone e vincere il pallone d'oro come Summer. Oppure preferisco fare 6 album su 8 capolavoro come i led zeppelin piuttosto che farne 13 ma molti di basso livello come i Queen.... lo so sto uscendo fuori discorso ma è per far capire la mia ottica sul perché ho fatto questo discorso.
Tornando a noi volevo solo dire che se Ozu avesse fatto la mole di capolavori di pari numero a quella di Kurosawa ne sarei stato sorpreso, niente di più. Poi puo essere pure che per me sia superiore o inferiore poi è soggettivo. Cmq detto questo stiamo dimenticando un altro maestro giapponese che non abbiamo menzionato proprio: Kenji Mizoguchi. I racconti della luna pallida d'agosto e l intendente sansho sono pure capolavori di livello assoluto. Dicono che lo siano pure Vita di... donna galante con il mitico Toshiro Mifune e La vendetta dei 44 ronin............Mi informerò e ne riparleremo. Ti ringrazio per il confronto amichevole ed istruttivo almeno per me, qui difficile averne.....ti stimo