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LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE regia di Alfred Hitchcock

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JoJo     9 / 10  15/07/2005 15:55:58 » Rispondi
Hitchock lascia (quasi) sempre senza parole: l'ennesimo colpo in canna di un Genio, un proiettile pronto a sfondare, sfracellare d'inquietudine la fantasia dello spettatore. "Vertigo" è forse assieme a "Gli Uccelli" l'esempio più limpido della grandissima capacità narrativa del panzone più famoso della storia del cinema. L'inquietudine, l'angoscia salgono lentamente, serpeggiano fuori dalla pellicola avviluppando lo spettatore in una coltre oscura ed impalpabile. La seconda vita di Kim Novak è qualcosa di semplicemente allucinante: arte dell'ammaliamento allo stato puro. Perché non ci sono grandi tensioni, richiami a stilemi classici e tipici utili per colpire (come un pugno allo stomaco, quando usati da un regista capace quale indubbiamente HItchcock era) lo spettatore, bensì una narrazione normalissima, assolutamente tranquilla. Sprazzi d'inquietudine ogni tanto emergono sin dalla prima parte della pellicola, man mano che s'avanza la tensione si fa sempre più crescente e sempre più affascinante: inchioda letteralmente lo spettatore alla sedia. Questo è l'ABC di ogni aspirante cineasta thriller: molti registi contemporanei avrebbero bisogno di vederlo e rivederlo.