Dom Cobb 7 / 10 29/11/2018 19:53:28 » Rispondi L'ex agente di polizia Scott, ritiratosi dal servizio a causa di problemi di vertigine, viene contattato da un amico il quale gli chiede di sorvegliare la moglie; pur con riluttanza, Scott accetta, e suo malgrado, mentre è impegnato a seguire la donna di nascosto e a svelare il mistero che si cela dietro il suo strano comportamento, finisce per innamorarsene... La sfornata apparentemente infinita di capolavori di Hitchcok nel corso degli anni '50 continua, e stavolta il film in questione pare essere uno dei più amati del maestro della suspense, visto il modo in cui su certe liste specializzate è riuscito di recente a soppiantare il "Quarto Potere" di Orson Welles al primo posto della classifica dei migliori film di tutti i tempi. Ora, premettendo che continuerei a considerare l'opera di Welles di gran lunga superiore in ogni caso, quel che mi dispiace di più è non potermi unire al coro di lodi. Mettiamo subito le cose in chiaro: Hitchcock è uno di quei registi che, a livello tecnico, è impossibile possa mai produrre qualcosa che non sia quanto meno solido. Ciò è particolarmente vero per i film da lui realizzati in quel che viene considerato il suo periodo d'oro, ossia gli anni cinquanta e sessanta, e di tutti quei film che finora ho visionato, questo "Vertigo" (interessante il titolo italiano, soprattutto perché riesce nonostante tutto a non essere spoileroso) è senz'altro il più tecnicamente eccellente. La fotografia è spettacolare, l'uso di colori accesi e vivaci rende ogni inquadratura alla stregua di un dipinto da appendere al muro; le scenografie eleganti e i costumi sono da urlo e il loro connubio per creare un'atmosfera contemporaneamente sensuale e di mistero è un'encomiabile prova del talento del maestro. Le musiche del solito Bernard Herrmann, pur rimanendo sullo sfondo, completano il quadro, mentre fra le note più interessanti vi è l'intrigante sequenza dei titoli creata da Saul Bass. L'unico problemino è dato dall'utilizzo di effetti ottici pacchiani e, ad essere onesti, invecchiati maluccio,
Ogni volta che il film mostra l'acrofobia di Scott, tecnica innovativa o no, a vederla oggi fa sorridere più che altro.
ma sono dettagli che non inficiano la visione e che anzi, in un certo senso si adattano ai toni occasionalmente surreali della vicenda; perciò, chissà che tale elemento pacchiano non fosse voluto. A guardare il cast, è chiaro che il perno di tutta la vicenda è rappresentato dalla coppia James Stewart-Kim Novak, che neanche a dirlo funziona perfettamente e ai quali il resto degli attori si limita a fare da spalla: lui è il solito, carismatico e simpatico uomo qualunque che rimane intrappolato in circostanze più grandi di lui, mentre la Novak raramente si è vista così avvenente. Insieme, i due fanno scintille e sono la principale ragione per cui la relazione fra i loro personaggi funziona, almeno la maggior parte del tempo. Perché nemmeno la loro bravura riesce a sopperire ai difetti che, col procedere della trama, si fanno sempre più evidenti. Il film infatti si può idealmente considerare diviso in due parti, e il punto è che solo una funziona: il primo tempo, fino alla famigerata scena del monastero e dell'inseguimento su per la torre, il film rasenta costantemente la perfezione. Il ritmo è lento e misurato, il mistero che circonda questa enigmatica donna è ben costruito e intrigante e davvero non si ha idea di dove si andrà a parare; anche la storia d'amore viene sviluppata in maniera credibile, con un grado di delicatezza inedito da parte del maestro.
Ho apprezzato immensamente la storia che sembra nascondersi dietro agli strani comportamenti della donna, riguardo la discendenza dalla ragazza suicida e l'ipotesi della "possessione" momentanea, sottotrama che tinge la storia di una gradevole e in qualche modo efficace sfumatura soprannaturale.
Se la storia fosse terminata proprio lì, in quel momento, con un finale aperto e scioccante come quello, non avrei avuto alcun problema a dichiarare il film un capolavoro, come hanno fatto tanti altri. Poi, però, la trama va avanti per altri tre quarti d'ora buoni, durante i quali il ritmo cala all'improvviso, il tono si fa apertamente romantico e fastidiosamente melodrammatico e certe scene si arricchiscono di tocchi stilistici non male, ma davvero fini a sé stessi; infine, quando la soluzione (in parte prevedibile, comunque) al mistero viene svelata, le incongruenze si accumulano l'una sull'altra, spezzando del tutto la sospensione dell'incredulità e trasformando la vicenda in un polpettone senza senso.
Il fatto che fosse la stessa donna che aveva finto la propria morte era diciamo un po' prevedibile, ma non è questo il problema. Insomma, per capire bene, l'amico aveva ucciso la propria moglie, chiesto alla Novak di impersonarla e fingere tutta la storia della possessione e l'innamoramento con James Stewart e poi gettarsi dalla torre, solo anziché buttarsi sul serio lui avrebbe atteso in cima alla torre e buttato giù il cadavere della moglie negli stessi vestiti. In questo modo, nessuno avrebbe sospettato di omicidio, vero? Ora, da dove comincio: 1) Lui uccide la moglie, e tutta la storia d'amore fra la Novak e James Stewart dura almeno qualche settimana, magari anche un mese; e per tutto quel tempo nessuno, e dico nessuno, si è accorto che all'improvviso la moglie è sparita o che la donna che adesso il tipo vuole far passare per sua moglie ha un aspetto così diverso? E se anche la Novak fosse stata simile o identica alla moglie uccisa (non ricordo se dicono qualcosa al riguardo nel film), allora quella sì che sarebbe una coincidenza! 2) Ora, considerato che tutta la storia d'amore dura settimane, il cadavere che l'amico getta dalla torre dovrebbe essere altrettanto vecchio, perciò come fa la polizia a scambiarlo per un cadavere vecchio di poche ore?
Inoltre, qui il problema che già si era presentato in misura minore in altri film precedenti di Hitchcok viene portato all'estremo: infatti, anziché finire, il film si interrompe senza un vero e proprio finale, lasciando un sacco di nodi narrativi in sospeso e un sacco di amarezza non solo per la loro mancanza di senso, ma anche per la consapevolezza che quei nodi non verranno mai e poi mai sciolti.
Un minimo di rabbia nei confronti dell'amico che l'ha fregato, Scott non dovrebbe provarla? Ma anche solo per una questione di dignità umana, dico. L'amico verrà denunciato e arrestato, o Scott verrà creduto pazzo?
E che nessuno mi venga a dire che tutto questo non importa, perché è il film stesso a dargli importanza, visto come la scoperta della verità sconvolge Scott e porta a tutta la scena conclusiva, tanto per cominciare. Se dovessi offrire un dato statistico, direi che la prima parte è da 10 assoluto, la seconda invece da 4, resa guardabile dalla qualità tecnica e dalla recitazione degli attori. La media matematica è quella che potete vedere. Per quanto mi riguarda, ancora stento a credere che un film partito con tali e tante promesse si sia ridotto nel giro di poche decine di minuti a un vero e proprio disastro.