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LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE regia di Alfred Hitchcock

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Filman     9½ / 10  24/07/2017 17:08:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli anni 50' sintetizzano un percorso di maturità in un decennio brillante e destinato a rimanere particolarmente impresso nella postuma memoria collettiva, e forse il simbolo di questo lascito testamentario di Alfred Hithcock è VERTIGO, compendio di un modo di fare cinema che ha scritto il modo di fare cinema, attraverso il genere narrativo e la sperimentazione tecnica, dove gli esempi si sprecano. La ciclicità indomita, il ripetersi degli eventi, la rilettura dei traumi e delle ossessioni trasmette un senso di psico-fantasia che l'accento registico del maestro britannico trasforma in immagini e sensazioni al limite del trascendentale, creando ulteriori modernità cinematografiche del tutto nuove e non solo all'interno del neonoir. Se alla prelibata comunicatività emotiva delle inquadrature e all'articolazione pratica delle scene conversate si aggiungono degli irresistibili elementi che trasfigurano la sostanza in forma e la forma in sostanza non c'è bisogno che l'opera sia nota per comprenderne l'importanza, corrispondenti ad una persistenza mentale mai vista precedentemente a questo capolavoro.