JOKER1926 7 / 10 16/02/2011 17:11:58 » Rispondi "I senza nome" è una di quelle pellicole che rimangono dentro, non passeranno forse alla storia come incontrastati ed incontrastabili capolavori ma interiormente nascondono una desolazione e un'area di imponente cupidigia indimenticabile. La storia architettata dalla regia di Melville è in effetti ben congeniata, a render il tutto grandioso attori come Alain Delon e Volontè. Il film nella sua durata leggermente prolissa, presenta una storia tetra di sopravvivenza e di fuga. Gli attori si impegnano al massimo, la loro trasposizione nei panni dei personaggi è funzionale e compatta, lo spettatore è catapultato letteralmente nelle "pezze", nelle gesta dei protagonisti captandone gli umori e le paure.
"I senza nome" effettivamente ha questo determinato compito, ovvero deve creare un alone di prodigiosa amarezza intrecciando in esso concetti filosofici del determinismo; a questo punto è palese e doveroso il richiamo al titolo originale del film ("Le cercle rouge") che evoca proprio la congiunzione di due individui con gli stessi obiettivi e con la stessa sfortunata sorte. Nella pellicola restano impresse diverse scene, quella della rapina, quella del sogno macabro e oppressivo, tali sequenze sono piccoli tasselli della totale realizzazione di un prodotto cinematografico di varia portata che accomuna in se i caratteri del noir, del genere drammatico e del poliziesco. Pochi veramente i difetti, tutti gravanti intorno al ritmo, ma i punti positivi sono molti, si va dal cast alle ambientazioni agghiacciate alla storia ghiacciata e umoralmente drastica e secca...