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ARANCIA MECCANICA regia di Stanley Kubrick

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ezequiel     7 / 10  08/01/2010 19:40:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
spiazza. tanto basta, per creare fan e detrattori.

oggettivamente, ben confezionato, con la consueta e maniacale pulizia formale. più un pezzo d'arte visivo che cinematografico.

quanto alla sceneggiatura, alcune parti sono risibili - come quella degli amici ritrovati - per forzare la trascurabilissima chiave di lettura di k sulla violenza dei ggggiovani.

vittime del sistema.
boiledfish  09/10/2010 19:47:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ezequiel... a te verrà anche da ridere, assistendo al reincontro di Alex con i suoi vecchi drughi ma... confidando che non ti suoni prosaico... che c'avrai, da ride'?
Ora... sappiamo un po' tutti che il ridere, il più delle volte è frutto d'una dinamica emotiva e, di conseguenza, non afferente ai processi cognitivi dell'emisfero sinistro, quello deputato all'attività che definiamo "razionale" ma... siccome tu esponi il tuo pensiero con un tono che sembra vacuamente saccente e con l'aria di chi sta evocando processi interni molto sofisticati, vorresti fugare questa mia impressione dando un taglio più "razionale" alle tue argomentazioni?
Già... perché mai, noi gente semplice, dovremmo condividere il tuo giudizio di "risibilità"?
No perchè io, esponente di spicco della gente semplice, nemmeno capisco per qual arcano motivo dovrei considerare "trascurabilissima" la chiave di lettura dell'autore, a proposito dei ggggiovani. Pensa un po', come stò messo!
Così, sempreché t'aggradi, ezequiel, verresti incontro a queste mie lacune?
Con anticipata riconoscenza
boiledfish
ezequiel  09/10/2010 23:52:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
con piacere.

1. l'incontro di alex con i suoi compari diventati poliziotti è una parte risibile in quanto goffa, una parte più pensata che realizzata; l'ossimoro successivo è forzato, stupidamente cinico. l'incontro del cattivo - diventato buono, grazie alla violenza da parte dei buoni,- che incontra i cattivi che svolgono il lavoro che dovrebbe essere adatto ai buoni. ma il poliziotto, si sa, è il miglior lavoro per il violento. e lo stato che costringe (con violenza) alex a provare schifo per la violenza, a cura finita lo riaccoglie con violenza.
e tutto si compie in pochi secondi.

2. la violenza dei gggiovani è un argomento che non sopporto vedere rappresentato così banalmente.
boiledfish  22/06/2011 00:55:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ezequiel, soltanto ora scopro il metodo di poter tornare su vecchi commenti che, come in questo caso, avevo completamente perso di vista.
Mi dolgo di non averti fornito pronta risposta e, sempreché tu sia in grado di leggermi, eccomi a rimediare.

T'avevo invitato a dare un taglio più "razionale" alle tue argomentazioni.

Hai ragione, probabilmente non sono stato chiaro. Probabilmente lo sarei stato di più, se t'avessi invitato a fornire gli "indici" (empirici o concettuali) CONDIVISIBILI (cui, statisticamente, si attribuisce lo stesso significato) su cui fondi le tue considerazioni.

Sì perché, senza tali indici, tu non sarai mai in grado di trasmettere il tuo pensiero in modo che questo possa essere "razionalmente" decifrato dal tuo interlocutore.

IL TUO PUNTO 1:
Dirmi che l'incontro di Alex con i suoi compari diventati poliziotti è una parte risibile "IN QUANTO GOFFA, (...) PIÙ PENSATA CHE REALIZZATA" ti sembra una spiegazione che non dico io ma, chiunque... potrebbe trovare illuminante?

Ti faccio un esempio di possibile "indice" che potresti usare in un caso del genere:
"L'incontro di Alex con i suoi compari diventati poliziotti è una parte risibile... IN QUANTO CARATTERIZZATA DA UN'ESTREMA IMPROBABILITÀ STATISTICA (soprattutto se associata ai successivi incontri col vecchio precedentemente malmenato e con lo scrittore, marito della donna violentata)".

Ecco, questo lo riterrei un "indice" plausibile!

Plausibile, ma non giustificativo d'un giudizio di "risibilità"!... soprattutto da parte tua!
Già perché, in primo luogo un oggetto narrativo come un film (o un libro) ci campa, sul verificarsi di eventi improbabili!... e poi... come potresti giustificare il tuo "10" a quel magnifico film che è "Pulp Fiction", fiera universale dell'improbabilità? :-)

Andiamo avanti.

Quando parli di "ossimoro" cosa intendi? Quel termine io lo traduco con "contraddizione estrema"... tu hai l'impressione che tutti gli spettatori di quel film, arrivati a quel punto, abbiano percepito una situazione, un atto, un qualcosa di radicalmente contraddittorio?
No perché... io non l'ho mica percepita!

Tu parli dell' "incontro del cattivo - diventato buono... etc..." come di qualcosa che dovrebbe risultare evidentemente forzato o "stupidamente cinico (?)"... MA PERCHÈ MAI?

Non potresti utilizzare un po' di quegli indici condivisibili, come ti dicevo prima?

IL TUO PUNTO 2:
Stessa pappa! Soprattutto, se non dai indicazioni a proposito del tuo concetto di "banalità" o di come ti sembrerebbe "opportuno", trattare della "violenza dei giovani".

Ciao

Gianni