caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NOTTE SULLA CITTA' regia di Jean-Pierre Melville

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     7½ / 10  08/10/2014 16:06:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jean-Pierre Melville, nel corso delle temporalità, si è avvalso di un qualcosa di grande. Se si intende e si vede il Cinema come arte, però nel senso più stretto e veemente, allora Melville si siede al tavolo degli artisti del Decadentismo, insieme ai poeti.

"Notte sulla città" è l'ultimo progetto della regia francese, siamo di fronte ad un colossale canto del cigno.
Il decadentismo emanato da Melville tocca ogni situazione, occupa ogni spazialità. I fili nevralgici sono mossi da un Alain Delon simbolo fruttuoso delle nostre più grandi immaginazioni di estetismo e di apologia della grandezza della sensualità, smisurato e intoccabile.
Il disegno narrativo di Melville abbraccia da vicino, logicamente, tutti i canoni inerenti a ciò che ha a che fare col mondo del poliziesco; una banda di cinici rapinatori è messa a tappetto da un sistema contrapposto, ossia dalla forza della legge. Sale in cattedra, come detto, Alain Delon in una parte di uno sbirro tosto e ammaliante, il commissario Coleman.
A svolgere le più grandi cose ne "Notte sulla città" è la sceneggiatura colma di sfumature poetiche che si sprigionano nella notte, il titolo in effetti, è un degno prologo circa l'elaborazione filmica.

"Notte sulla città" nasce in un silenzio d'azione, fra pioggia e complicità, depone le ultime battute in un ulteriore silenzio fatto da determinazione e desolazione. Le location e le atmosfere dormono in uno scrigno scordato.