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LA TERZA MADRE regia di Dario Argento

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Invia una mail all'autore del commento Adriano Lotito     6 / 10  23/11/2007 18:37:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dario Argento è una delle più grandi firme del cinema italiano, sicuramente il più apprezzato autore nostrano all’estero tanto che al prestigioso Festival di Avoriaz hanno istituito un premio col suo nome pur essendo (lui) ancora in vita. Ma sinceramente sono andato a vederlo prevenuto sapendo che negli ultimi tempi Dario il Sanguinario faceva un flop dietro l’altro ed era caduto in disgrazia. Innanzitutto bisogna dimenticare i suoi degni predecessori imparagonabili con questo (stiamo parlando ovviamente di “Suspiria” e “Inferno”). Ma tralasciato questo si può dire che il terzo capitolo delle Madri diaboliche è riuscito bene (ma non benissimo). Iniziamo dagli aspetti positivi: la storia è divertente e incalzante e come ai vecchi tempi a volte si sobbalza sulla poltrona. La fotografia e gli effetti speciali sono straordinari e anche i movimenti di macchina sono perfetti nel suo vero stile. Però il film non manca di punti del tutto negativi. Partendo dal cast che è di spessore nullo, la figlia Asia regala una performance falsa e veramente brutta come anche il poliziotto amico Cristian Solimeno a la moglie Daria Nicolodi. La sceneggiatura poi a volte strabocca di banalità forse perché con il tempo il regista romano è diventato sempre più diretto ed esplicito: troppo sangue e scene violente fini a se stesse e troppi nudi. La scena più bella è sicuramente quella del primo omicidio (che scatenerà tutta l’ondata malefica) mentre le altre sono relativamente inquietanti. Forse il punto debole del film sta proprio nella presentazione dell’intera collettività (in questo caso la città di Roma) come preda delle streghe mentre in “Suspiria” tutto avveniva nel misterioso college nascosto agli occhi del mondo intero. Insomma un Argento simpatico e divertente ma non ancora brillante (se mai ritornerà ad esserlo). Per i fans del Maestro italiano del brivido è da non perdere ma per chi non apprezza il genere è altamente sconsigliato.