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PREMONITION regia di Mennan Yapo

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ULTRAVIOLENCE78     5 / 10  13/09/2009 13:27:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film con due anime?
L’opera di Mennan Yapo possiede indubbiamente un grosso potenziale: alla stregua di “The Butterfly Effect”, si mette in scena l’atroce situazione antropocosmica, in cui tutto è stato già scritto e non è dato modificare niente, se non nei limiti consentiti dalle forze occulte che governano il corso degli eventi e certamente in direzioni divergenti rispetto alle proprie intenzioni. Si assiste così al calvario del personaggio della Bullock: una donna che, in virtù dei suoi poteri precognitivi che le consentono viaggiare in lungo e in largo nel tempo, tenterà disperatamente di salvare il marito, per sottrarlo all’orribile fine. Ma il suo è uno sforzo (pre)destinato al fallimento, e l’unico risultato che sarà in grado di ottenere sarà quello di una inutile riconciliazione “pre-mortem”, o utile soltanto in vista della prosecuzione della specie.
Una tematica notevolmente interessante, ma dilapidata in malomodo nella presentazione della solita ignobile teodicea. Bastano due scene, il dialogo in chiesa e l’ “excipit”, per ribaltare e annullare la portata filosofica dell’opera. L’una assurge a vero e proprio manifesto del film: lei che parla col prete, il quale le spiega che basta avere fede per cavarsi d’impaccio da ogni problematica situazione; nell’altra, invece, si ha l’apoteosi del teismo becero precedentemente dichiarato col primo-piano del pancione della protagonista: la mogliettina che viene adeguatamente risarcita per la dipartita prematura del maritino, col dono di un (altro) figlio. Troppo per evitare una bocciatura, nonostante i meritori propositi sottostanti che pure emergono, contraddittoriamente, nell’ultima conclusiva immagine: lo sguardo della Bullock in stato di gravidanza non è affatto sollevato, allietato e sereno, ma riflessivo, perplesso, quasi angosciato per il futuro che spetterà a lei, i figli già nati e il nascituro.