ULTRAVIOLENCE78 5½ / 10 15/01/2008 23:48:11 » Rispondi Questo film ha il sapore di un “déjà vu”. Un pò Arcand un pò Kasdan, Ozpetek porta sullo schermo una storia corale senza però eguagliare la raffinatezza e la causticità dei dialoghi de "Le invasioni barbariche" o l'atmosfera di empatia presente ne "Il grande freddo". C'è qualche spunto interessante, ma alla fine ho avuto la sensazione che tutto fosse stato già detto e trattato (ampiamente). Mi ha lasciato perplesso anche il "buonismo" di fondo che c'è nel modo in cui il regista narra l'incontro tra la famiglia di Lorenzo e Davide. Il tema della omosesualità, poi, è apparso troppo ostentato come se, al giorno d'oggi, fosse un tabù ancora da sfatare. In definitiva, un film diretto sicuramente bene ma che deve molto, troppo, ad altri Autori Una nota di merito a Pierfrancesco Favino (davvero un ottimo attore) e alla frase conclusiva del film, che richiama l'idea "tarkovskijana" del "tutto immutato".