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BEGOTTEN regia di E. Elias Merhige

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ilSimo81     4 / 10  04/11/2011 18:45:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La prima impressione, appena ultimata la visione di "Begotten", è un confuso disagio.
Pietra miliare del cinema "weird", ne suscita le tipiche reazioni, accentuate fino all'estremo. E’ un film valutabile secondo considerazioni dicotomiche: può essere disgustoso - rivoltante - insensato - incomprensibile, oppure visionario - intrigante - affascinante - coraggioso.

Sporco e confuso nella fotografia, con immagini crude e violente: essenzialmente è "disturbante".
Disturbante l'inizio: un uomo mascherato che si suicida; una scena eccellente, tesa e convulsa, che colpisce e intriga.
Disturbante lo sviluppo: una serie di violenze oscene, immotivate, incomprensibili. Ed è qui che si perde spessore: non esiste una trama, poiché non ci sono eventi, ma situazioni reiterate, lente, senza sviluppo, tendenzialmente noiose; la componente visiva è caotica, l'inquadratura troppo spesso è oscura, oppure così particolare da far perdere di vista il contesto (anche se comprendo che possa essere una scelta per stimolare la curiosità e l'immaginazione dello spettatore).
Disturbante anche la colonna sonora: essenzialmente un suono sordo e cupo, che fa da sottofondo a uno squallido sciacquio oppure ad un tetro fruscio. A volte ipnotica nelle sue interminabili reiterazioni, come il continuo frinire nella parte centrale - netto contrasto tra suoni di un ambiente bucolico e immagini di schietta violenza.

Il sapore di un totale non-sense viene parzialmente mitigato dai titoli di coda, paradossalmente le prime ed uniche parole in tutto il film, che provvedono a fornire un vago significato alla nuda sequenza di scene silenziose. E' qui che si comprende la metafora raccontata tramite personaggi e situazioni in "Begotten". In sintesi, una metafora che fornisce, tramite un uso nauseabondo delle immagini, una riflessione profonda e amara sull'uomo.

Interessante l'aspetto sperimentale del lavoro, nonché la rappresentazione della metafora in alcune immagini. Per il resto, bisogna ammettere che un profano può anche non apprezzare un film del genere. Beninteso che non è l'estrema componente disturbante a determinare questo giudizio, bensì le diverse considerazioni finora esposte e quella confusa sensazione di nauseato disagio che resta a fine visione.