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NON SI UCCIDONO COSI' ANCHE I CAVALLI? regia di Sydney Pollack

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Thorondir     8 / 10  04/09/2023 11:03:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pochi film nella storia degli Stati Uniti sono stati in grado di raccontare la vera essenza degli Usa come questo film di Pollack: la lunghissima gara di ballo non è solo una competizione (già di per se elemento profondamente statunitense, esemplare la scena della "corsa") ma è anche e soprattutto metafora di un intero paese: non contano le condizioni reali, il disagio, la povertà, la disillusione, la fame, la stanchezza. Tutto questo, in quel paese, è sempre e costantemente celato dallo spettacolo, dallo "show": il vero protagonista del film è lo show, lo spettacolo che viene messo su dal direttore Rocky: come più volte ripete lo stesso personaggio, quello è ciò che conta realmente. A nessuno interessa del ballo, delle coppie, di chi vince: si vuole assistere a qualcosa di unico, anche se palesemente finto, manipolato, costruito, per allontanare da se la tristezza e vederla in qualcuno che è ai gradini più bassi della scala sociale (ad assistere sono sponsor, borghesi, procuratori di Hollywood). E non a caso appena si esce da quello spettacolo tornano la tragedia, i dolori degli esseri umani, la loro condizione (quel finale così lacerante).

Qualche momento di stanca durante la parte centrale ma nel complesso è un film-allegoria in grado di raccontare un'epoca (la "grande depressione") e un intero paese. Umanità e tragedia.