caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TRE DONNE regia di Robert Altman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
pier91     9 / 10  05/04/2014 19:10:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Innanzitutto c'è un' umanità spaventosa, che per qualche ragione mi ha ricordato i pennuti ammaestrati de La ballata di Stroszek. Creature del deserto californiano, affondate in una primitività lorda, abbrutite dalle livree del pudore anziché elevate dalla libera nudità delle origini. I genitori di Pinky somigliano alla coppia di "American Gothic", o ad alcuni miei parenti mostruosi, che mi guardano, quando mi guardano, senza vedermi, con una terribile fissità da galliformi (appunto). Pinky, Millie e Willie vivono in questo pantano prosciugato, nolenti o volenti vi si nutrono. Tentano di declinare il proprio essere femminile alla giurisdizione non scritta del luogo. Ma in assenza di amore i loro grembi sono celle vuote o mortifere. Si ritirano quindi nella stessa fortezza-gineceo, creando una famiglia senza velleità affettive.
In realtà fin troppi indizi conducono ad una lettura meno letterale. Il titolo stesso è probabilmente solo un astuto giochetto, magari ispirato dalla tradizione pittorica. Tre donne, proprio tre, né meno né più? Suonerà sospetto persino alle menti meno peregrine. Non mi spiace definire il film di Altman, decisamente più astratto che narrativo, un horror sull' essere donne (e almeno l' angoscia delle note musicali pare darmi ragione). Oscillante tra la beffa e il dolore, tra il rosso americano del ketchup e quello universale del sangue.