frangipani79 3 / 10 11/02/2007 10:52:53 » Rispondi Pupi Avati mi ha tremendamente deluso. Ho difeso i suoi film precendenti da molte critiche, spesso pretestuose, ma non posso in alcun modo abbonargli anche con una sufficienza questo film.
Non ha nessuna forza narrativa, a cominciare da quell'intervista iniziale, super fasulla e inadatta al cinema, piuttosto alla TV. Avati vuole rifare "Le invasioni Barbariche" all'italiana, copiandolo senza ritegno: tre figli sparsi per il mondo che si riuniscono al capezzale del padre, qui dopo aver tentato il suicidio, anziché per una malattia mortale.
E come nel film di Arcand, finirà per morire, non per eutanasia, ma comunque come avrebbe voluto.
Non è per niente capace, Avati, di gestire diverse locations in giro per l'Europa, ma neppure gli interni italiani. Il suo stile, troppo casereccio che invece avevano reso grandi storie della profonda Italia, dalla sua Bologna alla bassa ferrarese della Casa delle Finestre che ridono. Inutile dire quanto dementi siano i dialoghi, dal pervertito dei capelli ai racconti "di vita" di Abatantuono, che nessuno ha la premura di sentire, visto che sono inventati al massimo mischiati con un po' di realtà, non ci è dato saperlo.
Insalvabile. Due punti in più per la Incontrada e per il discreto finale, sbagliato comunque anch'esso perché tirato troppo per le lunghe.