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SCARFACE regia di Brian De Palma

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jack_torrence     7½ / 10  22/02/2010 19:05:34 » Rispondi
L'eccesso.
L'attualizzazione (nel 1982) del capostipite del genere (gangster), attraverso l'eccesso (tutto portato sopra le righe, dalla sceneggiatura all'interpretazione), è una precisa allusione storica ed è il tema che anzitutto viene proposto da Oliver Stone e Brian De Palma.
La degenerazione procede attraverso l'eccesso, l'eccesso sempre più esasperato è intrinseco al percorso non solo personale, ma anche storico, di un anti-eroe che esplicita il suo fascino (quel fascino che, inevitabilmente, esercita anche sullo spettatore e sui fan del film) quando dice, a un certo punto del film, che lui è l'esempio negativo che tutti condannano ma che rappresenta un lato nascosto di ciò che tutti sono (o meglio vorrebbero essere, ma hanno paura).

Due parole per il ruolo che ha lanciato Michelle Pfeiffer. Il tema della femme fatale bionda, tipico del cinema noir (si pensi a "la fiamma del peccato" e a molti altri: è un vero e proprio archetipo) è ripreso (e portato all'eccesso anch'esso...indolenza massima, vacuità totale magnificamente interpretata) dall'originale Scarface di Hawks, in cui la femme fatale in questione è la moglie del capo.
E vengono in mente Uma Thurman - Mia Wallace, e Patricia Arquette in Strade Perdute di Lynch... Altri traguardi postmoderni, due approdi diversi e geniali del "genere".