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IL CERCHIO regia di Jafar Panahi

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kafka62     6½ / 10  25/03/2018 17:20:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con lunghissimi piani sequenza e con la camera a spalla, Panahi realizza quel pedinamento della realtà che era così caro a Zavattini e al neorealismo italiano in genere. Le immagini sono tirate fino al limite dell'indifferenziazione e persino della noia, e nella colonna sonora entrano solo i rumori e i suoni dell'ambiente. Stupisce in questo contesto scoprire che la costruzione narrativa è invece basata su un sofisticato meccanismo circolare (da cui il titolo del film, in pratica una sorta di ronde asiatica), che segue, per poi successivamente abbandonarle, le storie di sei giovani donne e che si chiude irrealisticamente nell'esatta situazione da cui il film era partito. Con questo stratagemma, Panahi enfatizza simbolicamente la condizione della donna iraniana, rappresentata come una sorta di destino tragico senza via d'uscita, senza per questo dover rinunciare al suo sguardo distaccato ed oggettivo. Oscillando tra naïvété e intellettualismo, "Il cerchio" assolve egregiamente alla sua funzione pedagogica, anche se la sensazione di approssimazione stilistica e la lentezza narrativa pesano a volte come un handicap difficile da sostenere.