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PULP FICTION regia di Quentin Tarantino

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7 / 10  09/08/2006 01:51:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente da fare. Tarantino o piace o non piace. A me non piace. E giudico questo film lontanissimo dalla genialità e da tutti i discorsi che se ne fanno sotto. Tarantino semplicemente mi sta facendo tribolare. Perchè riconosco che i suoi sono film interessanti, originali, diversi, mai visti prima, parecchio strani però non riescono in alcun modo ad entusiasmarmi.
Questo misto di violenza, parolacce, risate e dialoghi completamente assurdi (tutta la disquisizione sul massaggio ai piedi...) non mi prende.
In particolare Pulp Fiction, questo insieme di storie che vengono ad incastrarsi, consta di una struttura veramente originale, cura dei personaggi favolosa e recitazione altrettanto favolosa (tutti eccellenti. Persino Buscemi che fa il cameriere e Tarantino che fa Jimmy) che però dentro non mi ha lasciato niente. Mi lascia completamente basito, attonito, quasi indifferente. Uno di quei film che dici "bello, fa ridere, mi piace" ma poi lo riguardi ventimila volte e passa come acqua, non te ne accorgi neanche.
Molte scene sono diventate cult... il benedetto Ezechiele 25,17 su tutti.
Mi dispiace di essere uno dei pochi che non apprezza i film di Tarantino. Non ci posso fare niente. Peccato, perchè dev'essere un ottimo regista.
amterme63  12/08/2006 14:32:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La penso come te Zazzauser. Infatti anch'io ho fatto un commento molto simile al tuo. Questo film piace o è piaciuto perché è diventato l'emblema di un epoca (gli anni '90) ed è diventato l'appiglio culturale di tantissimi giovani dell'epoca. Quante ragazzine e ragazzini che hanno preso a modello Uma Thurman e Travolta con il loro linguaggio 'forbito' e i loro comportamenti spavaldi e sprezzanti con le loro battute taglienti e i discorsi assurdi. E' e sarà sempre così. Anche 'La Dolce Vita' rappresenta una certa epoca. Questo film è 'vuoto' perché è lo specchio di un'epoca 'vuota'. Un'epoca in cui non si crede a niente, dove domina il benessere, la materialità, accompagnata però da noia e indifferenza. E' lo specchio della società e della cultura americana degli anni '90; quando si guardava con indifferenza a quello che succedeva nel mondo, fino all'11 settembre 2001. Infatti da allora in poi anche il cinema, oltre alla società americana, è cambiato. La violenza viene di nuovo presa sul serio per quello che è. Adesso tante major americane investono in film di analisi sociale dei conflitti e si guarda al mondo in modo diverso (Munich, Syriana). Oliver Stone ha fatto un film sull'11 settembre che sarà forse il contraltare di Kill Bill.