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IL DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA regia di Robert Bresson

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Invia una mail all'autore del commento emans     9 / 10  25/04/2020 00:10:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un giovane prete viene destinato in uno sperduto villaggio della provincia Francese dove non esiste Dio.
Inutile andarsi a chiedere il perche' di tutta questa diffidenza nei confronti del prete, possiamo metterci la guerra da poco conclusa, ma in realta' è tutta una messa in scena dello stato d'animo del protagonista. Coni suoi dubbi di fede e il suo modo di vivere Cristianamente fino all'eccesso. Come quello di nustrirsi solo di pane e vino, come se l'ultima cena si ripetesse all'infinito, cosi come il calvario che lo portera' sulla croce.
Il regista Bresson tocca argomenti delicati che riescono a mettere daccordo atei e credenti, la sceneggiatura è perfetta e ci fa viaggiare a meta' strada, provando spesso pena e compassione per un prete mal voluto dai suoi stessi superiori.
A tal proposito sono emblematiche le ultime parole del suo confessore che quai dubita se assolvere i peccati del prete morente...una crudelta' infinita, proprio come la passione di Gesu' Cristo, un accanimento mai visto prima.
Solo la scrittura conforta il prete, e anche le uniche parole di ringraziamento (ovviamente velato) arrivano da una lettera.
Il film è certamente invecchiato e non è adatto ad una platea non preparata. Ma chi riesce a coglierne il significato non puo' che gridare al capolavoro!