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BLOOD DIAMOND - DIAMANTI DI SANGUE regia di Edward Zwick

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Invia una mail all'autore del commento mimmot     8 / 10  19/02/2007 17:10:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Li chiamano "conflict diamonds", ovvero "diamati di guerra".
Sono le famose pietre preziose che servono a finanziare i brutali conflitti che insanguinano tanti, troppi paesi africani, e che hanno causato, nella sola Africa occidentale milioni di vittime, oltre la tragedia dei baby-killer, bambini arruolati con la forza, drogati e trasformati in spietati killer, con l'unico obiettivo di ricevere la"dose" quotidiana e un pasto per sopravvivere.
Da quando l'Occidente ha preso coscienza del problema, a partire dalla guerra civile che, tra il 1991 e il 2001, ha devastato la Sierra Leone, l'ONU ha emanato una delibera, il "Kimberly Process", che obbliga i commercianti di pietre preziose a certificare che non si tratta di diamanti provenienti da zone di guerra.
Purtroppo però, gli scarsi controlli, hanno permesso ai trafficanti di aggirare l'obbligo trasferendo un grande quantitativo di "conflict diamonds"in paesi come il Ghana e di certificarli come "conflict free" ricavandone in cambio i dollari necessari a finanziare la guerriglia e a comprare nuove armi da altre
compagnie occidentali.
Un circolo vizioso che che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come le risorse in Africa non vengono mai utilizzate a beneficio degli africani.
Il bilancio delle vittime provocate dai conflitti foraggiati dalla vendita di diamanti illegali è spaventoso e agghiacciante e ci obbliga, improrogabilmente a prendere coscienza delle piaghe che affligono l'Africa:
conflitti permanenti e infiniti, sfruttamento delle risorse, lotte tribali, infanzia negata, epidemie.....
Ecco, è tutto questo che il film di Edward Zwick denuncia e crudelemte dimostra, obbligandoci, al di là di ogni considerazione sullo spessore artistico (da non sottovalutare) ad una seria riflessione e ad intraprendere un maturo dibattito su ciò che l'egoismo e il piacere dei soldi sono capaci di provocare su popoli "innocenti".
Perfettamente in parte Leonardo Di Caprio che matura artisticamate di film in film (merito della cura Scorsese?) (spiace ammetterlo, specie per chi non è mai stato un suo grande estimatore), nel ruolo del contrabbandiere sospeso tra avidità e problemi di coscienza.
Straordinario l'attore di colore Djimon Hounson, nel ruolo di un cercatore di diamanti alla disperata ricerca del figlio rapito dai signori della guerra per essere trasformato in bambino-soldato.
Molto convincente anche l'idealista Jennifer Connelly, giornalista da sempre in prima linea con le sue indagini sui diamanti insanguinati, che aiuta Archer/Di Caprio, anche per ragioni sentimentali, a votarsi al servizio di una giusta causa.
Il film ha suscitato un vespaio di polemiche prima ancora dell'uscita, accusato da chi su questo commercio ha costruito un impero, di voler creare sensazionalismo a buon mercato e di danneggiare quei paesi che poggiano la loro economia sulla produzione dei diamanti.
Forse ha veramente colpito nel segno.
Pasionaria  20/02/2007 10:01:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutto ciò che affermi correttamente sulla "infinita tragedia" Africa in questo film è appena accennato e non approfondito abbastanza. Rimane tuttavia il merito di avere denunciato l'ennesimo traffico sul sangue degli Africani perpetrato dalle multinazionali occidentali, la situazione della Sierra Leone era davvero poco conosciuta.
Non sono d'accordo su Di Caprio, la cui interpretazione mi è parsa forzata, l'ho preferito nel film di Scorsese e per quel ruolo, secondo me, avrebbe dovuto avere la candidatura all'Oscar. Condivido la tua opinione su Hounsou, molto bravo.
Ultimamente ho visto film di denuncia riguardo all'Africa meno spettacolari di questo, ma più emozionanti come Hotel Rwanda e The Constant gardener.
Ciao Mimmot :)
Invia una mail all'autore del commento mimmot  20/02/2007 13:11:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ho ancora visto i due film di cui parli quindi non posso fare un confronto per stabilire quale dei tre sia più emozionante e più incisivo come atto di denuncia.
Comunque, mi sembra che in quanto ad immagini forti, Blood Diamond (che reputo un ottimo film, anche se non un capolavoro assoluto) non scherza: vedere dei bambini imbottiti di droga e trasformati in kamikaze o fatti saltare in aria per bonificare i campi minati, è talmente forte emotivamente che il ricordo ti resta appiccicato addosso, credo, indelebilmente.
Per quanto riguarda Di Caprio, dopo aver detto che non sono mai stato un suo estimatore convinto, non ho potuto fare a meno di accennare al fatto che il ragazzo (un po' di autocompiacimento ogni tanto non guasta, visto che ha solo due anni meno di me) stia crescendo artisticamente e la forzatura che noti nella sua recitazione, secondo me dipende dal coinvolgimento personale che la storia gli ha procurato e che voleva, con efficacia, comunicare.
D'accordo con te che, forse, la candidatura all'Oscar se la meritava di più per il film di Scorsese.
Con affetto