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MANUALE D'AMORE 2, CAPITOLI SUCCESSIVI regia di Giovanni Veronesi

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Invia una mail all'autore del commento Sboccadoro     4½ / 10  20/09/2013 10:38:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Filmetto di maniera, in cui sono presenti le solite (finte) bellocce, che si muovono e parlano come in un uno spot della Vodafone. In particolare la Bellucci, che ha dovuto mostrare un davanzale da paura per far alzare le palpebre (almeno) agli spettatori maschi. Nello stesso episodio con Volo, la protagonista, anche in casa, calza scarpette coi tacchi e indossa vestitini da sabato sera (giustamente nei film italiani, a casa le donne non portano una tuta coi buchi e le ciabatte sfondate, anche se non hanno ospiti in casa!). O, per citare un altro esempio, quando Volo e la Bobulova sono al ristorante, se guardate le comprimarie presenti sono una più gnocca dell'altra, esattamente come nei ristoranti reali.
Veniamo ai ritratti di un Italia che, patinata e tirata a lucido, non esiste: la clinica ospedaliera del primo episodio è l'affresco esatto dei nostri ospedali fatiscenti...con giardinetto, statue, mancano solo i cucciolotti di capriolo che vadano a leccare in faccia i pazienti...
E non mancano ovviamente i marchi da pubblicità occulta, di qua e di là, come a dire che o ci finanzia la pubblicità o siam tutti morti!!
A parte queste pochezze, francamente non mi è piaciuto, e l'ho trovato più artefatto del primo. Primo episodio evitabile, con una situazione surreale, secondo episodio irritante (quale uomo non avrebbe voluto piantare una pala in testa alla donna schizofrenica per colpa degli ormoni (o anche no) che scassa la mi.nchia al poveroi Volo (che però se lo merita, perchè è un maschio dagli spermatozi idioti come lo è in testa lui)? Terzo episodio melenso e artificiosissimo (Albanese gay proprio non ce lo vedo, mi spiace, è troppo "grezzo" e Rubini che imita E.T...per piacere...). Mi piace oltremodo Verdone, e forse ho visto il film solo per la sua presenza, anche se qui è poca cosa e ha a fianco una comprimaria da sberle (perchè le donne, in particolare le donne da spot Vodafone, devono pensare di avercela d'oro e, citando Elio, i maschi devono far loro da servi della gleba? Giustamente, è colpa dei maschi, perchè potrebbero tranquillamente mandarle a c.acare, previa però un auto-lavoro di manovella a casa).
Si capisce, alla fine, che il film è un enorme spot per il turismo in Spagna...Magari in Manuale D'amore 15 avremo passato in rassegna tutte le nazioni europee...più o meno...
Certo che il cinema non dev'essere aderente alla realtà, anzi, deve far "volare" lo spettatore, ma "i mostri", "il marchese del grillo", "lo scopone scientifico", "Amici miei"...erano, sono e saranno qualcosa che il cinema italiano non potrà più fare, se non abbandonerà questa paura di non essere giusto, fashion e odiosamente patinato...