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UN TURCO NAPOLETANO regia di Mario Mattoli

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8½ / 10  20/10/2007 13:17:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stupenda commedia a colori tratta dall’opera di Scarpetta.
Su una solida e collaudata sceneggiatura si struttura una divertentissima commedia fondata sugli equivoci e sulla straordinaria forza del piccolo “turco napoletano” ..in questa divertente e leggera narrazione le gag si susseguono a ripetizione, giocando molto una serie di personaggi ben caratterizzati, marcati nei loro difetti, nelle loro umane debolezze, come la gelosia del povero don Pasquale o la tirchieria dell’amico don Ignazio, ovviamente senza dimenticare il “guappo” don Carluccio (detto “uomo di ferro”) e la sua “ignorante spavalderia” ..queste sono solo alcune delle figure che emergono nel racconto, tra cui, ovviamente, emerge il grande Totò, ma questa volta sorretto bene da tante abili spalle e da una sceneggiatura corale che non fa perno solo sulle sue indiscutibili genialità interpretative ..giochi di parole, disguidi, inganni e l’inconfondibile espressività del principe della risata fanno il resto.
Sono tantissime le scenette memorabili, dal carcere (i duetti con il compagno di cella, con il secondino ed infine con “il sarto”) fino alla casa del furfante Faina e l’incontro con lo sprovveduto turco ..poi la conoscenza con l’ignaro datore di lavoro (“Quanti anni hai..? ..ntasette ..ma quarantasette o trentasette ..fate voi, sono nato nel decennio”) e le donne di casa, il bagno in uno dei stabilimenti storici di Sorrento con la famosa scena della “danza del ventre” ..proseguendo con le disavventure alla festa per la promessa di matrimonio della giovane Lisetta, in cui c’è il formidabile battibecco con l’On. Enrico Cocchetelli (“…per il bene della Nazione”) ..e, dulcis in fundo, lo scoppiettante epilogo (“All’uomo di ferro è caduto una mola d’acciaio”) con la famosa frase di chiusura in rima “Non voglio ne onori ne titoli ne diventar signore, voglio di questo pubblico restare il servitore”.
Un cast di prim’ordine (veri mostri sacri del teatro partenopeo) sorregge il grande principe De Curtis, solo per citarne alcuni abbiamo Aldo Giuffrè, Enzo Turco, Mario Castellani, Carlo Campanili ..direzione senza sbavature per il bravo Mario Mattoli che, in seguito, dirigerà, sempre con il grande Totò, anche le altre due opere tratte dalla trilogia firmata da Scarpetta (ovvero “Miseria e nobiltà” e “Il medico dei pazzi”).
Imprescindibile film per gli appassionati e non solo, del grande comico napoletano ..una grande commedia!