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ABBRONZATISSIMI regia di Bruno Gaburro

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Hondreck     8 / 10  09/03/2020 19:16:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Controcorrente in un mare di flutti che spingono le barche della votazione verso lo scoglio dell'insufficienza.

E allora che si parta dal principio e non dalla fine, con il doveroso preambolo a evincere come non possa esistere un'oggettivizzazione del voto, dovendosi rapportare questo al contesto ricercato.

Leggo bene dall'alto dei miei 11/10, "8 - film magnifico, non predetelo"

Sì, voi che in una pellicola ricercate quell'ultima fragranza degli intramontabili anni 80 balneari non potete di certo perderlo.

N.B. Sto raccontando il mio film preferito, quello che più di qualunque altro rappresenta IL genere in questione, quello che, nonostante la tardività rispetto a qualche suo predecessore, ricalca perfettamente le orme lasciate dalla borghesia italiana sulla rovente sabbia di Rimini e Riccione a cavallo fra gli anni 80 e 90.

In questo film, che c'entra pienamente il bersaglio grosso di raccontare le estati che furono dei nostri genitori, non manca nulla che possa permettere di dipingere un quadro esaustivo della Riviera Adriatica dei vari Zanza e compagnia bella.

Non spendo troppe parole sull'ambientazione, a suo modo perfetta, da un rivierano DOC da ben 29 anni (su 29) ho apprezzato moltissimo la meticolosità con cui ci si è avvicinati al genere, evitando gag fuoricontesto, errori grossolani e situazioni che nulla hanno a che vedere con quella che è la VERA vacanza in Romagna.

E così, se Jerry è il classico viveur che non ne molla una, passando da un pianobar sempre gradevole a scommesse improbabili, la cornice del Peter Pan (dove gli affezionati di Riccione non potranno non riconoscere un giovanissimo Mirko del Beach Bar di Viale Gramsci, allora reale direttore di sala della discoteca, agli ordini dello straordinario Guido Nicheli) si attaglia alla perfezione al contesto allegro e festaiolo di quegli anni, arricchendosi dei sorrisi spontanei e veri degli avventori ma anche dello sguardo di una Parietti mai così sexy, perfetta incarnazione delle Donne (con la D maiuscola) che hanno caratterizzato le spiagge romagnole.

Sulla falsariga di quanto sopra, iconici e perfettamente in parte Teocoli e Di Francesco, perchè se l'obiettivo della commedia balneare italiana è stato quello di raccontare la boghesia in vacanza, ecco che l'operaio in ferie dal 1 al 31 agosto guadagna la meritata dignità cinematografica che gli spetta, con i due intenti a raccogliere anche un solo grammo di popolarità in un Grand Hotel ammantato di industriali in smoking e opulenza.

Simpatico Oppini, forse un po' troppo caratterizzato, perfetto Cecchini nei panni del romano in vacanza, marcato al punto giusto anche se probabilmente un po' troppo al di sopra della soglie di "Normalità" che dovrebbe pervadere ogni personaggio, per non renderlo la macchietta che non merita di essere.

Per gli amanti dei locali impossibile non riconoscere a prima vista la Baia Imperiale (anche se ditemi da quando in quà si può parcheggiare a ridosso della scalinata) e la zona 134 adiacente al Marano, teatro di quelle che oggi si chiamao Samsara, Operà Beach Club e Mojito.

Stabilimenti balneari perfetti e che fanno scendere una lacrima sulla guancia a chi ha assistito al progressivo adeguamento ai tempi, vedendo sostituiti quegli sgargianti lettini storici con qualcosa di più moderno e meno vintage (anche se devo dire che dopo la zona 52, andando verso Misano, la connotazione anni 80/90 delle strutture è ancora forte).

Nel complesso un film ben riuscito, divertente, allegro. Magari non strapperà risate a crepapelle ma, che ci crediate o no, non è assolutamente quello l'obiettivo.

Con questa pellicola Jerry e company ci proiettano in una Riccione che, in parte, non esiste più, riproponendo quello che allora la rese, insieme a Rimini, una delle mete più ricercate di tutta Europa.

In conclusione, dunque, se siete alla ricerca di un film da oscar cambiate canale o scheda ma, vi prego, non bersagliate di critiche qualcosa che proprio non le merita.

Ma se invece avete ancora voglia di vestire camice a maniche corte, Rayban vecchia scuola e stringervi forte con la nostalgia; luci basse e tutto volume.

E non venite a dirvi che il Can't Take my eyes out of you ballato da Alba e coreografato dalle reazioni di Calà non vi ha immediatamente fatto venir voglia d'estate; perchè in quella scena c'è tutto, c'è una Riccione che solo chi l'ha vissuta veramente potrà capire.

Perchè,come recitava il titolo di un articolo che lessi qualche anno fa, "Chi odia Riccione non è mai stato a Riccione".

Ad maiora Riviera Adriatica!