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DOGVILLE regia di Lars Von Trier

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amterme63     8 / 10  26/12/2007 16:56:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una parabola cinematrografica, questo mi è sembrato in fin dei conti il film di Lars von Trier. Un parallelo che mi è venuto in mente è la storia della città di Gomorra, come è raccontata nell’Antico Testamento. Si tratta quindi di una storia scritta apposta per dimostrare alcune tesi e non si fa mistero che è in sostanza qualcosa di “costruito” e non di realistico. La messa in scena “teatrale” toglie qualsiasi considerazione storica o ambientale per concentrare l’attenzione non sulle cose ma sulle persone e il loro comportamento. Alla fine però la mancanza di scenografia finisce per diventare LA scenografia; in altre parole il niente, il vuoto, la dura essenzialità senza colore o decorazione è il mondo che determina le persone che ci vivono, le quali non riescono o non vogliono cambiarlo. Anche la voce fuori campo dà la sensazione di storia costruita, per estraniare lo spettatore da quello che vede.
Viene ritratto un ambiente tipizzato con tanti personaggi esemplari, con i loro apparenti pregi ma soprattutto con i tanti difetti, fra cui il conformismo, l’opportunismo e l’ipocrisia. Queste caratteristiche rimarranno immutate dall’inizio alla fine. In questo che è il simbolo estremizzato delle società chiuse, giunge Grace, un “ospite” (così sarà sempre sentito), una specie di “dono”, come se l’era immaginato il personaggio di Tom che simboleggia il falso idealista, la presunta guida morale della comunità. Grace è invece moralmente il loro contrario: altruista, sincera, disponibile. Anche lei però possiede queste proprietà al grado estremo senza una mediazione intermedia. E’ portata perciò a essere debole, troppo indulgente e remissiva.
La storia prosegue quindi con un fare paradigmatico. All’inizio scatta l’aspetto formale delle belle maniere che si devono ad un ospite. Che il comportamento sia formale lo dimostra il fatto che nessuno si tira indietro rispetto ad un eventuale utilizzo pratico di questo nuovo venuto. Lei cerca comunque di ingentilire e migliorare la comunità, fino a che non intervengono fatti materiali che indeboliscono la sua posizione e che la rendono ricattabile. Ecco quindi che l’occasione fa l’uomo opportunista e piano piano esce fuori la vera natura della gente della comunità, la quale tende a considerare le persone non della propria comunità (soprattutto quelle più deboli e indifese) come degli oggetti a proprio uso e consumo egoistico. Allo sfruttamento materiale ci si aggiunge poi anche il disprezzo e la cattiveria.
Il parallelo con la società attuale è fin troppo chiaro. Siamo noi con le nostre mani che creiamo una schiera di gente sfruttata, vittima del nostro opportunismo e egoismo e per di più disprezzata e perseguitata. Il finale è ironico e premonitore allo stesso tempo. Ironico perché la comunità viene giudicata con lo stesso metro dell’ideologia che professa, cioè quella senza pietà dell’Antico Testamento, la quale le si ritorce contro; premonitore perché avverte che la fine di una società del genere non può essere che violenta. Le immagini di povertà e emarginazione che scorrono sotto i titoli di coda avvalora il senso di avvertimento politico che è contenuto nel finale (attenti a possibili violente rivoluzioni o attentati). Ovviamente la realtà è più varia e complessa del modello proposto nella storia, ma le idee espresse non sono da prendere sotto gamba.
Altri agganci li ho trovati con l’opera di Bunuel. Come Viridiana, Grace si rende conto dell’impossibilità e dell’inutilità della bontà pura. Bisogna anche essere un po’ cattivi delle volte. La bontà si dà solo a chi se la merita.
ELY81  04/01/2008 21:30:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento!
Io vidi Dogville il giorno in cui uscì in sala. Eravamo poche persone. Ricordo che alcune uscirono dalla sala con una smorfia di dissenso e/o di disgusto. A me il film piacque molto, ed è stato tutta una sorpresa, dal momento che era il primo film di Lars da me visto.

amterme63  04/01/2008 23:26:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I film di Von Trier posso piacere o non piacere ma non sono mai film banali. Grazie mille Ely e a risentirci.
Crimson  26/12/2007 17:07:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
avevo deciso di rivederlo proprio oggi se faccio in tempo ehehe, ciao